Tra le novità introdotte dal decreto la “buona scuola” figura anche un restyling del vecchio esame di maturità, che potrebbe entrare in vigore già da quest’anno. A dichiararlo è il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, durante un’intervista al Sole 24 Ore. “La direzione di marcia”, ha chiarito la Giannini, “è di rendere l’esame di Stato compatibile con la scuola che i ragazzi già fanno e non con la scuola che stiamo costruendo con le linee guida. Le novità sicure sono quelle che si collegano ai nuovi indirizzi della riforma Gelmini”. Per quanto concerne la prima prova, il Ministro ha spiegato di voler lasciare il saggio breve “un esercizio molto utile per capire l’abilità di comprensione dei testi, capacità di collegamento e capacità di sintesi”. All’esame di maturità, inoltre, verrà tenuto conto di quanto fatto durante l’anno in alternanza per avvicinare il mondo della scuola a quello del lavoro. Importante anche la questione riguardo la valutazione e il merito. “Stavolta ce la faremo ad introdurli”, ha dichiarato la Giannini, “perché abbiamo scelto di emanare una consultazione pubblica prima di emanare il provvedimento e poiché li abbiamo collegati alla carriera dei docenti”. Giannini ha le idee chiare anche sugli insegnanti, il ministro lavora ad una “scuola che abbia gli insegnanti stabilmente sufficienti a fare tutte le attività che immaginiamo. Insegnanti che siano strutturalmente e continuativamente formati e aggiornati e che trovino nella valutazione non la punizione o il premio ma la conferma o la rivisitazione del loro lavoro. E trovino però anche un’attribuzione meritocratica di un avanzamento in carriera o di un maggiore stipendio”. Dopo le stabilizzazioni, fa sapere il ministro “alle cattedre si accederà solo per concorso perché abbiamo finalmente tirato una riga sul passato”. Per quanto riguarda infine le pagelle per professori e presidi “saranno stilate sulla base di parametri professionali, didattici e formativi» mentre sulla maxiassunzione di precari il ministro annuncia: «Avremo un patrimonio di competenze che non hanno trovato finora spazio stabile nelle supplenze”.
Alessandra Scolaro