Stando alle stime dei 69 capoluoghi che hanno già pubblicato le aliquote per la Tasi, quest’anno si prevede che la tassa sulla casa sarà massima in molti Comuni. A pagare saranno i proprietari di prime e seconde case nonché gli affittuari in base a percentuali decise dai sindaci che vanno dal 10 al 30%. Le scadenze della Tasi per quest’anno sono molto variabili. Alcuni comuni hanno fatto pagare la rata a giugno, per altri 3000 la scadenza è segnata al 16 ottobre. I Comuni che tarderanno a comunicare tutti i dati invece, dovranno far pagare ai propri cittadini un esborso unico a metà dicembre. L’aliquota sulla prima casa, che è scelta dal Comune, va dall’1 al 2,5 per mille a differenza dell’Imu che variava dal 4 al 6 per mille. L’Imu, però, era caratterizzato dalla detrazione fissa di 200 euro per tutti ai quali si aggiungevano 50 euro per ogni figlio al di sotto dei 26 anni. Per la Tasi invece, le detrazioni, oltre ad essere molto più basse, sono opzionali. Ad essere penalizzate sono le famiglie che vivono di redditi modesti, in abitazioni con rendite medio-basse e con almeno un figlio. Ciò vuol dire, secondo i sondaggi, che sette famiglie su dieci quest’anno pagheranno di più rispetto alla tassa Imu degli scorsi anni. Un’altra importante novità riguarda l’Imu per gli enti ecclesiastici. Con l’attuazione di una norma varata dal governo Monti nel 2012 ma mai applicata, la Chiesa si ritrova a dover spedire in via telematica la dichiarazione Imu-Tasi. La scadenza è stata fissata al 30 settembre e tutti coloro che non presenteranno tale dichiarazione rischieranno una multa che va dal 100 al 200% dell’imposta dovuta.
Alessandra Scolaro