“Nelle politiche del governo non c’è la centralità del lavoro”, ed è per questa ragione che ad ottobre si organizzerà un grande sciopero nazionale. A minacciare un nuovo, l’ennesimo, autunno caldo è la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso.
Sembra quasi tutto fatto. Dovrà solamente essere confermato dal direttivo del sindacato più antico d’Italia, ma lo sciopero del mese prossimo si può già annoverare tra le realtà. Verosimilmente interesserà una giornata non lavorativa (sabato o domenica) ed avrà come obiettivo una forte protesta alle modifiche che l’esecutivo Renzi sta mettendo in piedi allo Statuto dei Lavoratori (articolo 18 su tutti). Camusso critica il governo, che comunque vede attivo, ma in continuità con quelli passati. La spending review, accusata da Corso Italia, di linearità, è anch’essa centro di polemiche.
Per diradare parte di polemiche, tuttavia, proprio oggi il Ministro dell’Interno, Angelino Alfano ha promesso massimi sforzi per recuperare quei soldi (400 milioni, ndr) necessari per sbloccare gli stipendi delle forze dell’ordine: “ci sono le condizioni – ha affermato il leader di Nuovo Centrodestra – per lo sblocco degli stipendi delle forze di polizia ed io sono convinto di trovare il favore del governo e del premier, purché i sindacati abbassino i toni che hanno il sapore della minaccia”.
Daniele Errera