Riforma inefficace, deludente, con norme punitive. Durissimo il giudizio dell’Associazione Nazionale Magistrati nei confronti del progetto di riforma della giustizia presentato dal governo a fine agosto. Tante le criticità segnalate.
QUERELLE FERIE – L’Anm si dichiara delusa dall’impianto della riforma, con interventi di “scarso respiro” e alcuni provvedimenti censurabili. Tra essi, spicca l’annunciata riduzione delle ferie, un aspetto che, secondo l’Anm, “sarebbe un grave insulto non per l’intervento in se stesso ma per il metodo usato e per il significato che esso esprime”, trattandosi di “decreto legge a efficacia differita (cioè un ossimoro) quando altre riforme ben più urgenti sono incerte o rimandate al disegno di legge o addirittura alla legge delega”.
NESSUN VETO – L’Anm, nonostante le critiche, mantiene un atteggiamento di apertura al confronto “senza porre veti” ma, al tempo stesso, senza “tacere di fronte all’inefficacia di una riforma della giustizia definita rivoluzionaria”.
PRIORITA’ – I magistrati tracciano altre priorità per la riforma della giustizia. Non viene toccato, per esempio, “il tema centrale delle risorse, quello che condiziona in larga misura l’efficienza della macchina giudiziaria”, la cui scarsa funzionalità è riconosciuta dalla stessa Anm. Secondo i magistrati servono “forti investimenti in risorse di personale amministrativo e di mezzi ma anche in riforme coraggiose della normativa civile e penale”. E ricorda che “solo l’impegno straordinario dei magistrati e del personale di cancelleria ha potuto contenere i danni peggiori e perfino ridurre in molti casi l’arretrato, grazie a una produttività eccezionale”.