Ieri una violentissima esplosione nella metropolitana di Santiago ha scatenato il terrore tra gli abitanti della capitale del Cile. Un ordigno di fattura artigianale, un estintore riempito con polvere da sparo, è stato nascosto in un cassonetto, vicino a un centro commerciale sotterraneo, nei pressi della fermata “Scuola Militare”, a 200 metri dall’Accademia dell’Esercito, dove si calcola che ogni giorno transitano fino a 120mila persone nelle ore di punta. La deflagrazione ha causato 14 feriti, nessuno di essi è in pericolo di vita, ma i danni riportati da alcuni non sono di lieve entità, in particolare sono due le vittime di gravi lesioni agli arti superiori e a quelli inferiori.
Sono circa 200 gli attentati terroristici avvenuti in Cile dal 2005. Quest’ultimo, avvenuto alle 14.04 di lunedì, è l’atto dinamitardo più grave che il paese abbia subito dal ritorno alla democrazia nel 1990, l’unico avvenuto di giorno tra le altre cose.
Il Presidente socialista Michelle Bachelet non ha nascosto la natura dell’esplosione, seguirà le indagini in prima persona ha assicurato, ma “invito tutti alla calma, il Cile è e resta un paese sicuro” ha infine dichiarato. La Bachelet ha inoltre annunciato l’utilizzo in tutta la sua ampiezza della “legge antiterrorismo” contro i responsabili. Già ad Agosto il governo aveva annunciato una riforma dell’intelligence, dimostratasi finora inefficace contro il terrorismo: dall’inizio dell’anno ci sono state 26 esplosioni.
I Carabineros seguono le tracce di due individui sospetti: sono stati visti da alcuni testimoni lasciare il luogo dell’attentato in fretta e furia, poco prima dell’esplosione, a bordo di una Chevrolet Corsa. Gli investigatori riferiscono anche che il meccanismo è lo stesso utilizzato negli ultimi due attentati a stazioni della metropolitana, “Puente Alto” e “Los Dominicos”, e a un altro attentato a una caserma del centro della capitale. Si fa strada la pista anarchica: la metà degli attacchi registrati dal 2005 sono collegabili a 31 gruppi di tale matrice. Di 11 appartenenti a tali gruppi insurrezionali accusati di aver partecipato agli attacchi, solo uno è in carcere.