“Il campione della nuova dittatura democratica“. Potrebbe essere il titolo del nuovo singolo di Adriano Celentano e invece si tratta di un giudizio su Matteo Renzi. Il Molleggiato ha, infatti, bocciato in pieno l’operato del premier, accusandolo di aver instaurato “un regime che si finge democratico mentre mette in atto una serie di misure che limitano il potere del popolo”. Intervistato da Marco Travaglio, il popolare cantante milanese ha individuato i tre maggiori disastri del governo.
REFERENDUM, LAGUNA DI VENEZIA E PUBBLICITÀ – “I referendum d’iniziativa popolare sono stati svuotati di senso, portando il numero minimo di firme da 500.000 a 800.000”, ha detto l’Adriano nazionale, che poi ha arricchito la sua intamerata: “È in corso un attacco a Venezia: in città sarà scavato il Contorta, un canale apposito per il passaggio dei mostri. Questo – ha spiegato – per liberare ipocritamente la Laguna dallo spaventoso traffico che tuttavia permarrà fino a oltre il 2016, periodo in cui agli sciacalli del mare è stato imposto un divieto che ha più della farsa tanto è spudorato: non superare le 96.000 tonnellate di peso”.
Il terzo ‘assolo’ l’ha dedicato alla diminuzione del minutaggio degli spot pubblicitari: “Bisogna fare un decreto legge che imponga a Rai, Mediaset e a tutte le stazioni televisive che l’intervallo tra un inserto pubblicitario e l’altro non debba essere inferiore ai 20 minuti – ha tuonato – e che questo inserto non possa durare più di 2 minuti”. Infine, il cantautore ha concluso l’intervista ricordando il primo articolo del suo manifesto ‘rockpolitik’: “Recuperiamo il coraggio di fare una vera rivoluzione economica. Una rivoluzione che richiede la creazione di un clima di solidarietà europeo e, cosa più importante, – ha detto il Molleggiato – il recupero di quella spiritualità che l’arido mondo del business ha perso. Solo così si può tornare a percorrere tutti assieme il sentiero della trasparenza e dell’onestà”.