Il 13 ottobre ci sarà il passaggio di consegne formali, ma l’ufficialità c’è già: Luca Cordero di Montezemolo non sarà più il presidente della Ferrari. Dopo un lungo vertice di ben due ore a Maranello, è arrivata la conferma della fine del sodalizio tra la casa automobilistica e il dirigente, che lascia la presidenza dopo ben 23 anni. A succedergli sarà Sergio Marchionne, amministratore delegato della Fiat.
FINE DI UN’EPOCA – “La Ferrari avrà un ruolo importante all’interno del gruppo FCA nella prossima quotazione a Wall Street e si aprirà quindi una fase nuova e diversa che credo giusto debba essere guidata dall’amministratore delegato del Gruppo”, le prime parole di Montezemolo. Che aggiunge: “Finisce un’epoca e ho quindi deciso di lasciare la presidenza dopo quasi 23 anni meravigliosi e indimenticabili, dopo quelli passati a fianco di Enzo Ferrari negli anni Settanta. La Ferrari è la più bella azienda del mondo e per me è stato un grande privilegio e onore esserne stato il leader”.
ELKANN E MARCHIONNE – Il presidente della Fiat John Elkann ha ringraziato Montezemolo per il lavoro svolto. «A Luca – aggiunge in una nota sull’uscita dalla casa di Maranello – vanno i miei auguri per il suo futuro professionale e imprenditoriale, con la speranza, certamente condivisa, di vedere presto la Ferrari tornare a vincere Desidero ringraziare Luca a nome della mia Famiglia e a titolo personale per quanto ha fatto per la Fiat e per la Ferrari – aggiunge Elkann in una nota – ha ricoperto diverse posizioni di responsabilità, a partire dalla presidenza di Fiat dal 2004 al 2010, condividendo con me momenti di difficoltà, ma anche di grande soddisfazione. Toni distesi anche da parte di Marchionne, dopo le polemiche che hanno portato alla rottura: “Del futuro della Ferrari io e Luca abbiamo discusso a lungo. Come presidente della Ferrari ha portato l’azienda ad un livello tecnologico e organizzativo di eccellenza e ha ottenuto importanti risultati economici. Il nostro comune desiderio di vedere la Ferrari esprimere tutto il suo vero potenziale in pista ci ha portato ad alcune incomprensioni che si sono manifestate pubblicamente nello scorso weekend. Voglio ringraziare personalmente Luca per quanto ha fatto per la Fiat, per la Ferrari e per me”.
LIQUIDAZIONE – Intanto, come in ogni separazione, un punto importante è rappresentato dalla buonuscita. L’addio consensuale dovrebbe portare una cifra consistente nelle tasche dell’ormai ex presidente del Cavallino. Il bilancio della Fiat dedica un passaggio all’eventualità di dimissioni del presidente in carica e alla liquidazione: “sarà dovuta in un arco temporale di venti anni in un ammontare che, decorsi dieci anni, non può essere superiore a cinque volte la componente fissa della remunerazione”. Secondo i calcoli, a Montezemolo spetterebbero circa 14 milioni di euro, anche se c’è chi parla addirittura di numeri a tre cifre. Per il futuro, per l’ex presidente si ipotizza la guida della nuova compagnia aerea Alitalia-Etihad, visto anche l’endorsement informale di Castellucci, numero 1 di Atlantia: “Le sue competenze e la conoscenza dell’operazione sono tali che ne farebbero un ottimo presidente”.
LA BORSA APPROVA – Intanto Piazza Affari pare non risentire del cambio al vertice della casa automobilistica di Maranello. Fiat ha guadagnato l’1.6%, anche in virtù delle voci che parlano di una probabile quotazione in Borsa del Cavallino o di una sua valorizzazione all’interno del gruppo Fiat, così come accade per Lamborghini con Volkswagen. Una ‘normalizzazione’ che potrebbe rafforzare il titolo del Lingotto. Con un occhio sempre agli investitori di Wall Street, a cui sventolare il vessillo Ferrari come punta di diamante del nuovo brand FCA.
MONTEZEMOLO VICINO AD ALITALIA – “Vista l’esperienza di Montezemolo potrebbe essere un buon nome” per la presidenza di Alitalia. Così Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit, banca che è socio e creditore della compagnia aerea sulla possibilità che Montezemolo possa entrare nel management della compagnia aerea Alitalia.