Boschi su ipotesi taglio Irap o cuneo fiscale
Taglio Irap o cuneo fiscale per quelle categorie di lavoratori che non hanno potuto beneficiare del bunus di 80 euro. Questa è l’ipotesi che il governo starebbe valutando secondo il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, ospite ieri sera a Otto e Mezzo su La7. “Dal vertice di ieri sulla spending review – ha affermato il ministro – è stato valutato che i soldi recuperati dai tagli ministeriali dovrebbero essere tra i sedici e i venti miliardi”. Soldi che garantirebbero la necessaria copertura per “le spese e per nuovi investimenti ad esempio su scuola e ricerca”. I tagli, ha sottolineato la Boschi, “non saranno lineari” e riguarderanno in egual misura “tutti i ministeri. Ogni ministro deciderà come ridurre il proprio budget”. Maria Elena Boschi ha parlato anche di Carlo Cottarelli, che proprio ieri ha consegnato a Renzi la lista dei tagli alla spesa dei ministeri: “La sua sostituzione la decideremo quando lui lascerà. Ce ne faremo una ragione, troveremo una persona altrettanto preparata ed autorevole”. A proposito della bufera giudiziaria abbattutasi sul PD emiliano e sull’ipotesi che il premier abbia chiesto al candidato Richetti di fare un passo indietro perché indagato per peculato, il ministro ha detto che Renzi “non ha né sollecitato candidature né chiesto ritiri”.
Dura la risposta della Boschi alle recenti affermazioni di Rosy Bindi sulle donne dell’esecutivo: “Ministre perché belle? Non so se la Bindi si riferisse a me a Marianna o a Federica ma trovo triste che utilizzi gli stessi metodi di Berlusconi contro di lei al contrario, per attaccare altre colleghe. Sapere che utilizza, rovesciandolo, il ragionamento di Berlusconi sulle altre è triste, sembra rancore”.
Soddisfazione, inoltre, per i risultati ottenuti sulla Giustizia: “Abbiamo presentato una riforma della giustizia molto ampia che ha scontentato sia Berlusconi che l’Anm, forse allora abbiamo fatto un buon lavoro. Questa riforma – prosegue il ministro – porterà ad avere processi che dureranno un anno come avviene nel resto d’Europa. Con questa riforma smaltiremo gran parte dei processi arretrati”.
Antonio Atte