Si è spento a Madrid, nella notte tra martedì e mercoledì, Emilio Botin, presidente del Banco Santander. La morte, avvenuta a 79 anni a seguito di un infarto, è stata comunicata attraverso una nota inviata alla Commissione nazionale del mercato dei valori da esponenti del gruppo bancario. Originario di Santander, capoluogo spagnolo della comunità autonoma della Cantabria, Botin apparteneva ad una famiglia di tre generazioni di banchieri. Nel 1958, a 24 anni, entrò a lavorare nell’ente finanziario, trasformandolo in pochi anni nel maggior gruppo bancario dell’eurozona.
Guidato da Botin il Banco Santander è arrivato a contare 200 mila impiegati e circa 1.400 miliardi di euro di fondi raccolti. Sposato con Paloma O’Shea, Emilio Botin era padre di sei figli, la maggiore dei quali, Ana Patricia, delegato della filiale britannica della banca, dovrebbe succedergli. Sotto la guida di Botin il Santander ha visto una grande espansione, negli anni Novanta, in America Latina, mentre nel 2004 ha acquisito dalla banca inglese Abbey National 14,5 miliardi di dollari.
Per alcuni Botin è da considerare l’incarnazione delle banche che hanno trascinato la Spagna nella crisi economica, per altri un l’artefice indiscusso della crescita del Banco Santander a livello internazionale. In Italia il nome di Botin è legato alla Formula 1. Dal 2010 infatti, grazie ad un accordo valido fino al 2017, la banca spagnola sponsorizza la Ferrari e il logo Santander è ben visibile sulle tute dei piloti del Cavallino Rampante. Legato a Luca Cordero di Montezemolo da “ottimi rapporti personali”, Botin è noto anche per la sua amicizia con Fernando Alonso. Nel giorno della sua morte il pilota della Ferrari ha scritto su Twitter: “Mercoledì scorso ho cenato con lui, pensavamo ad un altro giro in bici a Singapore. ci lascia un amico, un grande amico”.
Alessandra Scolaro