Istat: rapporto deficit Pil a 3,5%. Economia sommersa e illegale 200 miliardi
Il nuovo Sistema Europeo dei Conti Nazionali ha aiutato l’Italia e i suoi conti: il rapporto deficit/Pil, infatti, è calato dello 0,2%. Da 3,7% a 3,5% (da 1.579,9 a 1.638,9 miliardi). Il nuovo metodo (Sec 2010), inoltre, conteggia il valore dell’economia illegale. Cifre parossistiche. I dati si basano rispetto all’annata 2011. Verosimilmente una rivalutazione del Pil dovrebbe esser possibile (come è avvenuto per Germania, Francia, Regno Unito e Stati Uniti d’America) e quindi, di conseguenza, dovrebbe aiutare ulteriormente il rapporto deficit/Pil. Esempio: rivalutando del 3,7% il Pil del 2013 il rapporto mancanza/prodotto interno passerebbe dal 3,03 al 2,92%, mentre il debito scenderebbe dal 132,63 al 127,89%.
Commenta a caldo Matteo Renzi, ospite di Porta a Porta: “quando mi hanno spiegato i nuovi meccanismi di criterio di calcolo del Pil pensavo a un notevole aumento: in realtà questo meccanismo potrà avere un’oscillazione al massimo dello 0,1, robetta. Potrebbe esserci – ha evidenziato – un piccolo miglioramento nel rapporto debito-pil. Ma rispetto alla crescita non cambierà sostanzialmente niente. Comunque nel terzo trimestre saremo intorno allo zero”. L’economia sommersa, concludendo, introita circa 187 miliardi di euro. E’ l’11,5% del Pil 2011 (sul quale anno si costituisce la base di partenza del nuovo Sistema). Se vengono aggiunte le quote dell’economia illegale (10,5 mld di droga, 3,5 mld dalla prostituzione, 0,3 mld dal contrabbando di sigarette e 1,2 mld dall’indotto), si sfonda la quota 200 miliardi.
Daniele Errera