Basta produrre energia col carbone. Si può sintetizzare così il post apparso sul blog di Beppe Grillo a firma del M5S Camera e Senato. Nel messaggio si legge che “sono 13 le centrali a carbone attive in Italia. Tredici buchi neri, non solo velenosi, ma anche – e questo è ancora peggio – inutili. Inutili per un semplice motivo: il picco storico di fabbisogno elettrico è di circa 57 GW (dato del 2007) e la potenza che le nostre centrali idroelettriche, termoelettriche, solari, eoliche, geotermiche sono in grado di sviluppare è di ben 120 GW”.
“Considerati i costi sociali, i danni alla salute e l’impoverimento del territorio”, per i grillini “ormai è lampante: non conviene produrre energia col carbone”, anche perché quest’ultimo “è il combustibile che provoca più danni su clima e salute”. Nel post viene infatti citato il programma Extern, “finanziato e sostenuto dalle principali università europee”, il quale “ha calcolato decine di miliardi di euro l’anno di impatto sanitario causato dall’inquinamento prodotto dalle centrali”. Per i pentastellati cessare la produzione di energia per mezzo del carbone consentirebbe all’Italia di liberarsi dalla dipendenza di paesi esportatori come Indonesia, Colombia, Cina, Russia, Venezuela e di Paesi “dove i controlli sono optional: Enel, ad esempio, – si legge ancora nel comunicato – acquista da Prodeco e Drummond, in Colombia, società accusate di violenze, assassini, torture contro sindacalisti, gravissime violazioni dei diritti umani come testimoniano corposi dossier realizzati dalle principali associazioni ambientaliste internazionali, tra cui Greenpeace”.
Secondo il M5S, dunque, all’Italia non resta che percorrere una strada: quella delle rinnovabili. E per farlo occorre vincere la resistenza di lobbies “sorrette da governi pavidi e schiavi del loro potere”.
Antonio Atte