“Lesbica per un anno”: la storia dell’australiana Brooke Hemphill scatena le proteste della comunità gay locale
Che una sera si possa andare in un bar gay a bere qualcosa con gli amici e che si possa alzare un po’ il gomito non è difficile da immaginare. Ma che la mattina successiva una donna “perfettamente” eterosessuale si possa svegliare nel proprio letto con accanto un’altra donna è cosa, quantomeno, rara.
È quanto la bella trentacinquenne australiana di nome Brooke Hemphill, autrice di “Lesbica per un anno”, racconta al Daily Telegraph Australia, dopo che l’uscita del suo primo libro ha scatenato accese polemiche nella terra dei canguri: “La sera prima ero stata in un bar gay di Oxford Street con una serie di amici. Ricordo di aver bevuto un paio di drink e poi di essermi svegliata nel mio letto vicino a una donna. La prima cosa che ho pensato è come era mai potuta succedere una cosa del genere”.
Quello che la Hemphill non poteva immaginare è che questa “esperienza” non era destinata a rimanere un caso isolato nella sua vita. Soltanto due settimane dopo, infatti, lavorando come regista ad un programma televisivo sulla comunità gay di Sydney, Brooke cominciava a frequentare alcune ragazze lesbiche e di lì a poco avrebbe intrapreso la sua prima relazione con una donna omosessuale, proseguita poi per sei mesi.
“Lesbian for a year” – questo il titolo originale del libro della Hemphill – dal momento della sua uscita ha suscitato forti polemiche in seno all’associazione degli omosessuali di Sydney. L’accusa mossa al libro è quella di avallare l’idea che si possa cambiare orientamento sessuale con facilità e a proprio piacimento, come in una specie di “esperimento sociale”, senza tenere nella giusta considerazione la complessa questione dell’orientamento sessuale. L’autrice, infatti, dopo l’esperienza raccontata nel libro, avrebbe intrapreso nuovamente una relazione eterosessuale.
La Hemphill, dal canto suo, si difende, sostenendo di aver deciso di scrivere il testo dopo aver scoperto che molte altre donne hanno avuto esperienze simili alla sua e aggiungendo che lo scopo della pubblicazione è proprio quello di contribuire al dibattito sulla “fluidità” della sessualità.
Tuttavia è facile comprendere come, per coloro i quali vivono la propria condizione di “diversi” continuando a scontrarsi ogni giorno con i pregiudizi e le discriminazioni della società odierna, “Lesbica per un anno” rappresenti meramente un’occasione per fare fortuna, una trovata pubblicitaria riassunta in un titolo particolarmente “accattivante”. Poiché le difficoltà che gli omosessuali sono costretti ad affrontare nell’arco della propria vita risultano, purtroppo, tutt’altro che “transitorie”.