In mattinata arriva l’ennesima stoccata della Bce: la ripresa economica italiana “perde slancio” e il nostro bilancio è “a rischio”. Nessuna risposta, la politica annuisce impercettibile. L’unica voce è quella del governatore della banca d’Italia, Ignazio Visco, che dall’ Eurofi di Milano (partecipa anche Padoan) pone al centro il tema degli “investimenti”. “Rilanciare gli investimenti- pubblici, privati, nazionali ed europei- è fondamentale al fine di far ripartire il recupero” dell’economia. Essi richiedono “oltre l’attuazione delle riforme strutturali specifiche per ciascun paese, che è di importanza cruciale” anche “condizioni di finanziamento favorevoli”.Così vengono snocciolati dati allarmati di settore: nell’area euro gli investimenti (pubblici e privati) sono crollati del 20% dal 2007 al 2013 e in Italia, ha assicurato lo stesso Visco, “la caduta è stata anche maggiore: fra il 25 e il 30%”.
Come fare per invogliare gli imprenditori ad investire in Italia? “Per promuovere gli investimenti e migliorare l’accesso al credito- continua Visco- spiccano quattro priorità: riduzione del costo del capitale; rilancio di cartolarizzazione; sviluppo di fonti di finanziamento sul mercato dei capitali; investire nelle infrastrutture”. E solo con “riforme strutturali” e “una più ampia azione di politica economica per accelerare la costituzione di infrastrutture, sia materiali che immateriali” potremo tornare ai fasti dell’era pre-crisi.
INFLAZIONE – Il governatore della Banca d’Italia ha anche messo in guardia i presenti sulla situazione inflazione-deflazione: “Le aspettative a medio-termine sull’andamento dell’inflazione sono decisamente peggiorate Con il declino, anche negativo, dei tassi di inflazione, il consolidamento del debito pubblico e privato è più difficile, mentre il persistere di rigidità nominali ostacola lo stesso aggiustamento dei prezzi”. Secondo Visco, solo nel 2022 (tra più di sette anni) l’inflazione tornerebbe ad essere coerente con la definizione di stabilità dei prezzi della Banca Centrale Europea. Per risolvere questo problema, conclude il governatore, “potrebbero essere intraprese ulteriori azioni d politica monetaria” così da evitare che “un periodo troppo prolungato di bassa inflazione possa eventualmente portare ad una dis-ancoraggio delle aspettative di inflazione a medio termine”.
FONDI TLTRO – Le aste di finanziamento della Bce alle banche (tramite concessione di prestiti) sono viste di buon occhio da Visco che in conclusione del suo intervento, risponde a Draghi: “I fondi Tltro forniranno un contributo importante al flusso di crediti verso l’economia, poiché contengono specifici incentivi per le banche a prestare i fondi ottenuti al settore privato. Le nostre stime per l’Italia indicano che se le banche impiegano a pieno questi fondi e trasferiscono i vantaggi sul costo del finanziamento ai creditori l’impatto sul Pil può raggiungere lo 0,5%”.