Mariarosaria Rossi è, da tempo, la persona più prossima a Berlusconi a parte la fidanzata Francesca Pascale di cui è amica e sodale. Parlamentare di Forza Italia a lei sono affidati tutti i dossier più importanti: è la tesoriera del partito azzurro e tiene in mano l’agenda dell’ex premier. Oggi parlano di lei e della sua attività sia il Corriere che Repubblica. Nell’articolo di Tommaso Labate per il quotidiano milanese si legge che avrebbe preparato una comunicazione da indirizzare agli eletti di Forza Italia non in regola con il pagamento del contributo con cui si anticipa la volontà di non ricandidare i ‘morosi’. Mentre a Repubblica Mariarosaria Rossi afferma: “Io penso che Renzi voglia tornare al voto subito. Vedo cose, movimenti. Lo capisco dai segnali intorno a lui. Per me è chiaro che finirà così”.
La senatrice di Forza Italia, Mariarosaria Rossi, argomenta: “Se continua così si indebolisce. Ha tutto da guadagnare. Dirò di più: deve sbrigarsi”. All’osservazione che non sembra che Berlusconi stia cercando le urne, Rossi replica: “Ma è Renzi che decide, non Berlusconi” e assicura che “con Renzi ci sarà un rapporto costruttivo”. Con il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano, afferma Rossi, “ci dobbiamo unire per forza, è qualcosa che va oltre l’antipatia e la simpatia. Va ricostruito un rapporto politico assieme, punto. Poi il rapporto personale “tra Alfano e Berlusconi “non so se sarà possibile ricostruirlo” “il leader è un Berlusconi”. “Le primarie non sono previste. Da noi non se ne parla”, aggiunge la senatrice di Forza Italia, “noi abbiamo un capo di coalizione, senza primarie”. Sulla Consulta, Rossi aggiunge: “Secondo me Violante non passa. E per il Pd sarebbe il bis dei 101. Per me anche alcuni renziani non l’hanno votato”.
FITTO: “IN FI SEMPRE PIU’ DISAGIO” – Le parole di Mariarosaria Rossi non sono piaciute a Raffaele Fitto che dal suo blog ha commentato: “Lascia allibiti il fatto che Berlusconi possa consentire alla senatrice Rossi di distribuire, controllare, rilasciare o ritirare patenti sulla legittimità dello stare nel partito, e sulla correttezza o meno delle opinioni e delle tesi politiche altrui”. “Ritengo che nè la senatrice Rossi nè altri, in un movimento liberale – prosegue – possano anche solo lasciar intendere nulla di simile. Così come ritengo che nè la senatrice Rossi nè altri abbiano titoli o legittimazione tecnico-giuridica e statutaria nonchè politica per ipotizzare cose di questo genere”. Infine la conclusione amara, amarissima: “Credo che sia sempre più forte il disagio per un metodo che addolora e lascia perplessi. E lo dice – sia ben chiaro – chi, come me, ha sempre ritenuto e ritiene che Fi sia stata, sia e sarà ancora anche casa propria”.