Tasi, per i comuni si avvicina il termine ultimo per la pubblicazione delle delibere
Alla vigilia del termine ultimo, previsto per il 18 settembre, concesso ai comuni italiani per pubblicare le proprie delibere Tasi all’interno del sito del ministero delle finanze, il confronto fra la nuova Tasi e la vecchia Imu fa emergere in media un aggravio per le abitazioni di modesto valore, in media 19 euro, a fronte di un leggero vantaggio per le abitazioni di valore più elevato, in media 53 euro.
Questa situazione si è verificata a causa del fatto che la Tasi, pur prevedendo in genere aliquote più basse, consente altresì detrazioni meno elevate rispetto a quanto avveniva con l’IMU, penalizzando in questo modo le fasce meno abbienti.
La base imponibile è la medesima della vecchia IMU ma per le abitazioni principali non appartenenti alle categorie catastali A1, A8, A9, l’aliquota base è dello 0,1%, tuttavia sarà consentito ai comuni di aumentare l’aliquota fino allo 0,25% senza obbligo di detrazioni e fino allo 0,33% prevedendo tuttavia l’obbligo di dare agevolazioni. Il sistema diventa più complesso per quanto concerne le case principali di lusso, ove è necessario sommare l’Imu con la Tasi, ma in questo caso prevedendo un tetto massimo dello 0,6% e di 1,06% per gli altri immobili. La soglia tuttavia può alzarsi per gli immobili di lusso principali fino a raggiungere l’1,14% nel caso in cui siano previste detrazioni per le case principali e l’aliquota sia in ogni caso inferiore allo 0,25%. Le complicazioni tuttavia riguardano da vicino gli utenti che saranno obbligati, per verificare la possibilità di ottenere le detrazioni, a spulciare fra le delibere del proprio comune pubblicate sul sito del ministero posto che a differenza di quanto avveniva con l’Imu i comuni hanno mano libera sulle agevolazioni. Per verificare quando versare la prima rata e il saldo, l’utente dovrà controllare la data di pubblicazione della delibera sul sito del ministero, adempimento necessario per l’applicabilità del tributo. Ad oggi 1.416 degli 8.057 comuni italiani non hanno ancora provveduto alla pubblicazione, e si prevede che la maggior parte di loro la effettuerà solo all’ultimo momento.
I contribuenti il cui comune ha pubblicato la delibera entro maggio, hanno già versato la prima rata entro il 16 giugno e il 16 dicembre dovranno solamente effettuare il saldo. Per i comuni, tra cui Roma e Milano, che hanno pubblicato la delibera entro il 18 settembre sarà prevista una prima rata il 16 ottobre e il saldo il 16 dicembre, mentre per i comuni che non rientreranno nei termine ultimo previsto per la presentazione della pubblicazione sarà previsto un unico pagamento il 16 dicembre, ma sarà negata loro la possibilità di aumentare l’aliquota, che resterà fissa sulla base dello 0,1%.
Riccardo Bravin