Renzi a Torino, Pd apre la campagna elettorale europee ed amministrative
È cominciata al PalaIsozaki-PalaOlimpico di Torino la manifestazione con cui Matteo Renzi apre la campagna elettorale del Pd per le elezioni europee e amministrative.
Il premier e leader Pd chiuderà l’iniziativa nella quale interverranno le 5 candidate capolista alle europee, il candidato alla presidenza della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e il sindaco di Torino Piero Fassino. Alla manifestazione sono presenti anche parlamentari di minoranza come il capogruppo Roberto Speranza, i bersaniani Nico Stumpo e Davide Zoggia, il presidente della commissione Lavoro Cesare Damiano e il senatore Stefano Esposito.
Tra uno sventolio di bandiere del Pd e dell’Europa il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha fatto il suo ingresso al PalaIsozaki di Torino accompagnato dal sindaco Piero Fassino. Renzi ha quindi preso posto in prima fila a fianco del candidato sindaco alla presidenza del Piemonte, Sergio Chiamparino. Con le note dell’Inno d’Italia ha preso il via la manifestazione con cui il Pd apre ufficialmente la campagna elettorale per le europee e le amministrative di maggio.
“Non ho sempre avuto parole gentili nei confronti di Matteo Renzi, però per la prima volta c’è un governo rappresentato al 50% da donne, abbiamo cinque donne capolista alle Europee e questo perché il nostro presidente del Consiglio è passato dalle parole ai fatti”. Così la capolista del Pd alle Europee per il Nord Est, Alessandra Moretti dal palco del Palaisozaki dove il Pd ha aperto la campagna elettorale alla presenza del premier Matteo Renzi.
Renzi “Non montiamoci la testa” – “Noi che stiamo rinnovando l’Italia siamo under 40 e abbiamo bisogno di avere persone, come Chiamparino, più esperte, sagge e autorevoli che ci prendono da parte e ci dicono che cosa stiamo sbagliando. Non montiamoci la testa, rimaniamo noi stessi”. È il consiglio di Matteo Renzi dal palco della manifestazione di Torino.
Da Renzi arriva anche una replica a Gianni Cuperlo, che aveva avvertito il premier (“le norme sbagliate della destra non diventano giuste se le proponiamo noi”), replicando: “la sinistra che non cambia, diventa destra”. E ha aggiunto: “è inutile essere il partito del lavoro se non diamo occupazione”. Dal palco di Torino, Renzi conferma il taglio degli stipendi dei manager (“chieder loro un sacrificio non è una punizione, è inaccettabile che gli stipendi siano aumentati del 170%”. Quindi una battuta a proposito delle Regionali in Piemonte: “non ho mai visto Chiamparino in mutande, ma non lo immagino con le mutande verdi e se le compra le compra con i soldi suoi”.
Renzi ribadisce anche il calendario delle riforme (“entro il 25 maggio dobbiamo arrivare al superamento del bicameralismo”) e ha parlato di pensioni (“dopo il 2014 dedicato al taglio IRPEF, il 2015 deve essere l’anno per un intervento sulle pensioni sotto i 1000 euro mensili“. Invariato anche il messaggio lanciato all’UE: “l’Europa basata solo sul rigore non ha futuro”, ribadendo che “noi andiamo lì per cambiare le cose tramite le nostre idee, ci siamo stancati di prendere lezioni”. Da Renzi una stoccata anche agli euroscettici (“uscire dall’euro equivale ad arrendersi“), mentre sui fondi europei chiede al PD di sostenere il governo nel blocco dei contributi a pioggia. Dal premier una stoccata anche a Grillo: “non possiamo fare campagna elettorale inseguendo sistematicamente il suo blog, lasciamolo nel suo brodo“, aggiungendo che “dovevano cambiare il palazzo, ma il palazzo sta cambiando loro”.
Giuseppe Spadaro