Rigorismo finlandese e flessibilità Italiana: parte lo scontro in europa fra Katainen e Renzi
Il twitter mattutino di Matteo Renzi, “Non prendiamo lezioni dall’Europa…” trova, quasi inaspettatamente, risposta dall’attuale più grande avversario della politica anti – rigorista italiana e francese, il finlandese Jyrki Katainen.
Da Milano infatti il commissario all’occupazione e agli investimenti, contraltare del commissario all’economia, l’anti – rigorista Pierre Moscovici voluto da Francia e Italia, tuona in risposta: “Non siamo maestri ma interpreti di quanto tutti i paesi rispettano gli impegni presi e di quello che hanno promesso gli altri paesi…”
Con questo scambio di battute a distanza incominciano le scintille fra i due politici europei, che pur in contrapposizione sul tema del rigore in Europa, sono accomonunati da più di una similitudine: entrambi infatti sono giovani, sono riusciti in breve tempo a scalare le vette del potere nelle rispettive nazioni e addirittura vantano entrambi un passato da boy scout.
1. Noi rispettiamo il 3%. Siamo tra i pochi a farlo. Da Europa dunque non ci aspettiamo lezioni, ma i 300 miliardi di investimenti #junker
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 12 Settembre 2014
Renzi tuttavia non replica a Katainen, forte in primo luogo del fatto di aver giocato in anticipo rispetto alle indicazioni emerse a Milano dall’Eurogruppo in merito al taglio delle tasse sul lavoro avendo qualche giorno fa annunciato la riduzione del carico fiscale delle imprese nella prossima legge di stabilità; ma anche l’indicazione sul taglio della spesa data dall’Eurogruppo ora forse preoccupa di meno Renzi che pur nella consapevolezza delle difficoltà nello studio della spending review di Cottarelli, sembra essere consapevole che i richiami del commissario finlandese difficilmente si tradurranno in procedure di infrazione, dato che l’Italia ora non è il solo paese ad avere un debito pubblico pesante.
L’unica replica targata PD arriva da qualche nota parlamentare, in cui si fa notare come Katainen si sia dimesso come premier in Finlandia, per far carriera all’interno dell’UE, e come ora la Helsinki abbia un ministro dell’Economia socialista, Antti Rinne, scelto apposta per cambiare rotta rispetto al rigore adottato dall’ex premier conservatore, cambiamento auspicabile anche in Europa.
Anche se nelle ultime dichiarazioni l’ex premier Finlandese sembra aprire verso una maggiore flessibilità: “Bisogna garantire politiche di bilancio sostenibili. Il denaro è poco, ci vuole flessibilità a patto che si possa dimostrare che si possono cambiare gli obiettivi dal punto di vista economico”. Tuttavia la battaglia in Europa fra i due ex Boy Scout sembra appena incominciata.
Riccardo Bravin