Sicilia, Pd ritira sostegno a Crocetta
Pd ritira sostegno a Crocetta. L’alleanza di governo tra il Partito Democratico e il presidente della regione Sicilia Rosario Crocetta pare essere ormai prossima alla rottura. A comunicarlo è il segretario regionale dei democratici, Fausto Raciti. “Da oggi – afferma Raciti in un’intervista rilasciata a LiveSicilia – i destini del partito e del governatore si separano. La direzione nazionale è stata informata della nostra decisione. La nostra gente non ce la fa più. Se qualche dirigente democratico intende sostenere ancora questa fallimentare esperienza dovrà dirlo pubblicamente e metterci la faccia. Noi scendiamo”. Numerose, rivela Raciti, le motivazioni che avrebbero spinto il Pd a scaricare Crocetta, la cui candidatura fu appoggiata nel 2012, oltre che dai dem, anche da Udc, Api e Psi. “Ci apprestiamo a votare, forse, la quarta manovra finanziaria in un anno, – prosegue Raciti – non c’è nessuna notizia sulla vera riforma delle Province, il Piano giovani è stato un fallimento tecnico e politico, sul turismo e i beni culturali non c’è un segno di vita, la programmazione europea non ha un indirizzo, all’orizzonte c’è una nuova emergenza rifiuti e non abbiamo idea di come questo governo intenda affrontarla”.
Un rapporto, quello tra Crocetta e i democratici, da sempre altalenante: il 23 settembre del 2013, l’allora segretario piddino Lupo, durante una direzione regionale, ufficializzò l’uscita dei democratici dal governo Crocetta invitando gli assessori in quota Pd a rassegnare le dimissioni. Crocetta perse la maggioranza all’Ars, già risicatissima, ma in qualche modo si riuscì a ripartire. E a furia di rimpasti fu formato un nuovo governo: “nato morto”, però, secondo Raciti. “Di fronte a problemi così seri, di fronte – rincara la dose il giovane segretario – a una Sicilia sempre più povera, si è invece assistito a una serie di scontri interni al cerchio magico del governo che si sta dissolvendo di fronte all’incapacità di rivendicare un solo risultato positivo”. E questa volta, pare proprio che la decisione del Partito Democratico di staccare la spina a Crocetta sia irrevocabile.
Antonio Atte