Qualcuno parla già di “fragilità del patto del Nazareno”. In realtà la situazione sembra essere più complessa. Ma anche più ristretta. Forza Italia, non da oggi, è in grossa difficoltà. Va da sé che le condizioni del suo leader (allo stesso tempo padre costituente e pregiudicato ai servizi sociali) non permettano una costante gestione delle fronde interne. Perciò- ormai dalla scorsa estate- falchi, colombe, pitonesse e altri generi ornitologici nostrani, mettono alla prova la pazienza dell’ex Cavaliere. Servi ingrati, direbbe qualcuno.
Tutto ciò si è ampiamente verificato in questi giorni: la spaccatura sul nome di Catricalà per la Consulta non può essere derubricata a semplice mancanza di comunicazione o di presenze. Ricatti, veti incrociati, riunioni notturne. Poi, entrano in campo i franchi tiratori e 120 voti vanno a Bruno, contro la volontà di partito. Tutto rientrerebbe se la legislatura attuale lo potesse sopportare. In verità non sembra esser così. Vediamo.
Da giorni, le voci nel Palazzo si rincorrono: Renzi ci manderà al voto in primavera. Qualcuno pensa già a maggio 2015. E anche se così non fosse, bisogna affrontare le regionali imminenti di Emilia Romagna e Calabria. La strategia di Berlusconi, ormai è chiara ai più: “far logorare” Renzi fino alla fine dell’anno quando si potranno avere i primi segnali sulle riforme economiche da fare. Forza Italia continua a sostenere il governo su Senato e legge elettorale, ma su economia, lavoro e giustizia resta all’opposizione. Come? In maniera “responsabile”. Che, a dir la verità, tra le righe significa che un aiutino a Renzi potrebbe arrivare anche sulla legge di stabilità. Ma è proprio questo il punto di maggior scontro tra le fazioni interne.
Da una parte Verdini (il grande manovratore fiorentino) e pochi altri vorrebbero che Forza Italia entrasse a far parte del governo, dall’altra il cerchio magico che sembra non cedere. Fuori da queste logiche, ecco apparire Raffaele Fitto. Il Ras pugliese può contare su una lunga schiera di dissidenti radicali che non ammettono patti o trattative con l’ex sindaco di Firenze. “L’opposizione non dovrà essere silenziosa- ha detto ieri Fitto a L’Intervista di Maria Latella- dovrà incalzare il governo se non si vuole perdere credibilità”. E, soprattutto, Forza Italia deve essere “pronta a tutto, anche al voto anticipato”.
Sullo stesso argomento era intervenuta venerdì a Repubblica la badante, Maria Rosaria Rossi: “Io penso che Renzi voglia tornare al voto subito. Vedo cose, movimenti. Lo capisco dai segnali intorno a lui. Per me è chiaro che finirà così”. Ma poi silenziava Fitto: “Di primarie non se ne parla”. Anche Francesca Pascale, a discapito di chi pensa che non abbia alcun peso politico (pochi ormai), è della partita: “Raffaele (Fitto,ndr) sfrutta ogni occasione per fare il bastian contrario” ha dichiarato ieri al Fatto. Tutti contro di lui, che intanto assicura: “Non vado via da Forza Italia”.
Sul fronte alleanze, la situazione è in alto mare. Un giorno Ncd-Fi e Lega si abbracciano, l’indomani si bastonano. Tutto gira intorno al rapporto con Renzi e il suo governo. Ma, secondo molti, non c’è tempo. Maggio è dietro l’angolo. E, ad oggi secondo i sondaggi, il centrodestra (disunito) verrebbe spazzato via. E per Berlusconi, sarebbe la sconfitta più grande.