Al via nell’aula di Montecitorio l’informativa del governo sul programma dei Millegiorni. Insieme al premier Matteo Renzi, sui banchi del governo i ministri Boschi, Lorenzin, Galletti, Alfano, Poletti, Madia, Martina e Lanzetta. Nell’emiciclo parecchi vuoti tra i banchi dell’opposizione.
“Qualcuno ha dipinto la scelta dei millegiorni come un tentativo di dilazionare, di perdere tempo, una lettura grottesca e ridicola. Siamo assolutamente convinti che mille giorni sono l’ultima chance per recuperare il tempo perduto: abbiamo l’ultima chance, se la perdiamo perde l’Italia non il governo”. Il premier Renzi ha spiegato di essere disponibile a perdere consenso e quindi le “prossime elezioni” ma “non deve succedere – ha sottolineato il presidente – che l’Italia perda altro tempo”.
MILLEGIORNI, RENZI “ARRIVIAMO A SCADENZA FEBBRAIO 2018” – “È obbligo di questo governo indicare dove vogliamo portare il Paese: vi proponiamo di utilizzare come scadenza della legislatura la scadenza naturale, sapendo che è possibilità delle Camere negare in ogni momento la fiducia al governo”. Lo dice il premier Matteo Renzi parlando alla Camera, indicando come orizzonte febbraio 2018. “Da questa parte del tavolo non abbiamo minimamente paura di confrontarci con gli italiani e lo abbiamo dimostrato”.
MILLEGIORNI, RENZI “ITALIA HA INTERROTTO CADUTA MA NON BASTA” – Renzi alla Camera: “Oggi siamo in momento in cui l’eurozona è ferma, l’Italia ha interrotto la caduta ma non basta, non è sufficiente. I numeri non sono più devastanti ma chi si accontentasse di interrompere la caduta dovrebbe farsi vedere. Noi dobbiamo ripartire e tornare a crescere”.
UE: RENZI, SCONVOLTO DA DIBATTITO SU NOMINA MOGHERINI – “Sono sconvolto e stupito dal dibattito che ha accompagnato la nomina di Federica Mogherini” in Europa, “perchè mai come in questo momento viviamo una crisi senza precedenti” e “la politica estera è un elemento costitutivo di scelte concrete di politica della migrazione, di crescita economica e della stessa identità del Paese e dell’Ue”. Lo ha detto Matteo Renzi alla Camera. “Alla fine dei millegiorni la politica estera sarà un elemento fondamentale della politica italiana, o l’Europa sarà più debole rispetto alle sfide che ha di fronte”, ha spiegato il premier.
VOTO ANTICIPATO? FORSE – “Qualcuno potrà sostenere che andare a votare sarebbe meglio – ribadisce più tardi Renzi al Senato – rispettiamo la presa di posizione e dal punto di vista utilitaristico magari sarebbe una buona idea ma noi pensiamo che prima delle esigenze di un partito venga l’interesse del Paese. Abituiamoci al concetto
che si vada a votare nel febbraio 2018″. E chiede di votare le riforme perché “sono giuste per i nostri figli, non perché ce lo chiede l’Europa, un soggetto tecnocrate alieno e alienante che ci dice cosa fare”.