Referendum Scozia: ne parla Enrico Letta, predecessore di Renzi a Palazzo Chigi “Il referendum in Scozia come l’attentato di Sarajevo? Saranno le suggestioni del centenario della Prima guerra mondiale, ma l’associazione tra Sarajevo, con le concatenazioni che distrussero l’Europa un secolo fa, e le possibili conseguenze dell’indipendenza scozzese nel referendum di giovedì potrebbe non essere troppo forzata”. Lo scrive l’ex presidente del Consiglio, Enrico Letta, in un intervento pubblicato in prima pagina sul Corriere della Sera. “Un sì o un no che pronunceranno pochi milioni di cittadini scozzesi ma che inciderà anche sul nostro futuro, oltreché sul loro. Una scelta disgregatrice figlia di un populismo istituzionale che offre soluzioni semplici con l’illusione di risolvere problemi, che invece uscirebbero inevitabilmente aggravati se giovedì vincesse il distacco della Scozia da Londra. L’indipendenza scozzese darebbe subito forza alle tesi di chi vuole l’uscita della Gran Bretagna dall’Ue”.
“Il messaggio di un’Unione Europea che – prosegue Letta – dopo la terribile crisi economica di questi anni perde un pezzo così importante rafforzerebbe l’idea di un continente che ha imboccato la china discendente”. “Si rischia con il populismo istituzionale del separatismo, di alimentare quella deriva che già ha ottenuto più di un quarto dei voti in Europa alle elezioni di maggio. Resistere al populismo senza rincorrerlo, rilanciando su un’integrazione -conclude Letta- che si concentri su risposte comuni, concrete e innovative ai problemi della crescita e del lavoro, questo è il difficile compito delle leadership di oggi”.