Confindustria: “Recessione anche quest’anno”. Marchionne: “Italia ce la farà”
L’economia italiana non decolla. Anzi, cola a picco. Almeno nell’immediato. È quanto denunciato dal Centro studi di Confindustria, che ha tagliato nuovamente le stime del Pil: nel 2014 calerà dello 0,4% contro il +0,2% calcolato a giugno scorso. Dimezzate le stime per il 2015: il recupero ci sarà, ma il pil crescerà solo dello 0,5% (dal +1% precedentemente stimato). Non va meglio per quanto riguarda l’occupazione e l’andamento dei prezzi. Il mercato del lavoro, in Italia, resta infatti debole: sono 7,8 milioni le persone a cui manca il lavoro, totalmente o parzialmente.
Gli industriali non si pronunciano sulla capacità dei provvedimenti del Governo di rilanciare l’economia: “E’ un rebus, che il tempo presto risolverà, capire se le misure espansive adottate dal governo prima dell’estate siano efficaci“. L’obiettivo della Legge di Stabilità dovrebbe essere di “rafforzarle operando su cuneo fiscale e investimenti pubblici e privati”. Secondo gli economisti di viale dell’Astronomia, “occorre un’azione più decisa su tutte le leve di politica economica: moneta, credito, bilancio pubblico, cambio, riforme”.
MARCHIONNE – Sergio Marchionne si dice, invece, fiducioso sul futuro dell’Italia, anche se non sulle tempistiche. “Ce la faremo, quando non lo so: non vedo le cose migliorare nel breve termine”. Secondo l’ad di Fiat-Chrysler, il problema principale è la carenza di investimenti stranieri: “L’unica cosa per creare crescita sono gli investimenti. Non riusciamo ad attirare abbastanza capitali esteri”. Marchionne insiste sulle differenze tra il nostro Paese e gli Stati Uniti, che sono tornati a crescere dopo la crisi del 2008, e cita l’esempio delle start up: “Il concetto di start up in Italia non mi piace molto, vengono imposti limiti. Qui invece si riescono a creare le cose dal nulla”.
Per quanto riguarda il mercato a stelle e strisce, Marchionne conferma l’obiettivo del 13 ottobre per il debutto a Wall Street. Quindi precisa che non è previsto nessun road show per gli investitori prima della quotazione. “Inizieremo il processo di educare i mercati finanziari dopo ottobre”.