Parma, elezioni provinciali: lista unitaria PD, M5S e centrodestra. Dovrebbe essere Filippo Fritelli, sindaco di Salsomaggiore Terme, il candidato unitario per la provincia di Parma. A sostenere il candidato democratico una coalizione che comprende, oltre al PD, il M5s e Forza Italia. L’accordo raggiunto dal sindaco di Parma Filippo Pizzarotti, il quale si candiderà consigliere provinciale, è arrivato nonostante l’espresso divieto di Beppe Grillo.
La lista unitaria dovrebbe raggruppare alcuni sindaci delle varie formazioni politiche: Pd, M5S, centrodestra e liste civiche nelle elezioni nelle quali voteranno consiglieri comunali e sindaci. Si dovrebbe attenderebbe il termine ultimo per la presentazione delle liste, Venerdì, rendere ufficiale l’iniziativa.
Nelle settimane scorse, prima del diktat di Grillo di non partecipare alle attività delle future Province, era stato proprio il sindaco di Parma ad indicare la possibilità di una lista unica. Senza questo tipo di accordo infatti, il M5s di Parma avrebbe rischiato di non poter partecipare: può contare solo su 21 consiglieri nel comune di Parma e pochissimi altri nel resto del territorio, mentre per presentare una lista con sei candidati occorrono le sottoscrizioni di 31 tra sindaci e consiglieri. Alla luce della ponderazione dei voti l’accordo prevede la presenza di Pizzarotti come consigliere. Per la carica di presidente della Provincia erano in corsa Andrea Massari, sindaco PD di Fidenza, e Filippo Fritelli, e si è alla fine deciso per il primo cittadino di Salsomaggiore.
Alla luce dell’accordo il rischio nel M5s di Parma è una scissione tra chi appoggia la scelta di Pizzarotti e chi rimane fedele A Grillo. Il leader del M5s aveva dato un’indicazione categorica: “il M5S continuerà a non presentare le proprie candidature in un organo politico del quale auspica la soppressione. Non cediamo e non ci facciamo lusingare dalla prospettiva di acquisire poltrone o, addirittura, da eventuali vittorie in alcune elezioni provinciali”. La notizia dell’accordo era però stata già anticipata dall’Ansa e confermata a Repubblica Parma da una fonte del Pd locale. Non si è sbilanciato invece il candidato Fritelli, il quale ha dichiarato che: “si è deciso di dialogare con tutti i sindaci per arrivare a una soluzione istituzionale e onnicomprensiva che sia rappresentativa del territorio. Il sindaco di Parma ha espresso questa volontà e spera che si concretizzi. Speriamo di chiudere il cerchio entro venerdì”. Anche il consigliere comunale ed ex vicesindaco di Parma, Bruno Buzzi (FI), apre all’accordo: “stiamo andando in quella direzione, ma la decisione finale deve ancora essere presa”.
Nella serata di ieri arriva una prima apertura di Pizzarotti sulla pagina Facebook: “ non me la sento di dire ai miei cittadini che Parma, il Capoluogo di questa disastrata ma bellissima Provincia, non discute con le altre Istituzioni su come uscire dalla melma del debito, della crisi e del disastro ambientale. Non c’è nessun accordo definito, non c’è nessuna alleanze né un patto tra partiti. C’è un dialogo tra Istituzioni che hanno il dovere di rispondere alle aspettative dei loro abitanti, ma nulla è ancora ufficiale, né un “listone”, né diverse liste concorrenti tra loro”. E torna ad accusare i giornalisti: “E’ necessario ribattere a chi scrive ma non conosce: da oltre un mese e alla luce del sole come abbiamo più volte abbiamo ribadito, noi sindaci della Provincia – che rappresentiamo un territorio che domani non avrà nemmeno i soldi per spalare la neve sulle strade – stiamo discutendo di una riforma che non ci piace e che ci è stata calata sulla testa. E come dovrebbe fare ogni Istituzione che rappresenta le ansie, le aspettative e le speranze dei cittadini – per la precisione 400 mila abitanti – lo facciamo perché è un atto dovuto alla responsabilità: i poteri della Provincia riguardano l’ambiente, il territorio, la scuola pubblica e la mobilità”. Dovrebbero essere escluse dall’accordo tutte le liste civiche, le quali però si stanno organizzando con una coalizione unitaria, che come spiega Maria Teresa Guarnieri (“Altra politica, altri valori”) sarà: “aperta a tutti, ma che sia più democratica e lasci libertà di scelta ai 610 eletti della provincia di Parma aventi diritto di voto”. Nel listone dovrebbero confluire la lista “Parma Unita” di Roberto Ghiretti e altri rappresentanti di liste civiche della Provincia, che forniranno un’alternativa alla coalizione PD-M5s-FI. Critico Ghiretti “di questo argomento si doveva parlare in consiglio, mentre 10 soggetti che avranno già diritto di espressione nell’assemblea dei Comuni hanno voluto fare un accordo tra segreterie”.
Ilaria Porrone