Dopo la sosta di ieri per la presentazione alle Camere dei provvedimenti dei «mille giorni», il tour di Matteo Renzi nelle realtà italiane riprende. Il premier risale lo Stivale giungendo a Settimo Torinese, in provincia di Torino. Qui, accompagnato dal sindaco di Torino Piero Fassino, il presidente del Consiglio ha visitato lo stabilimento della L’Oreal. Una nuova occasione, dopo quelle di Gussago e Palermo, per parlare ancora dei traguardi raggiunti e delle sfide all’orizzonte.
CRISI: LA CADUTA SI È ARRESTATA MA MANCA LA RIPRESA – Parlando della crisi, il premier si sofferma sull’arresto della caduta. Tuttavia, Renzi ha ricordato che «la strada è in salita», perché manca la ripresa. Un modo per guardare al futuro, per il numero uno di Palazzo Chigi, è ripartire da tre obiettivi: favorire i consumi e attrarre investimenti, riducendo il peso della burocrazia.
GLI 80 EURO NON SON UNA «MANCIA ELETTORALE» – Renzi, dunque, ritorna sul bonus Irpef di 80 euro, più volte considerato un promessa finalizzata ad aumentare i voti: non si tratta di una «mancia elettorale», ha ribadito il segretario del Pd ma di un «fattore di giustizia sociale» che solo nel medio-lungo periodo produrrà una crescita in termini di consumi. Come aveva già fatto a Gussago, poi, il premier ha invitato a non cedere a sentimenti di rassegnazione, dichiarando: «L’Italia ha un futuro più grande del proprio passato. Questo clima di rassegnazione, stanchezza, di litania del nostro “non ce la facciamo” deve finire».
INVESTIMENTI: APERTURA A MULTINAZIONALI E MENO COSTI DEL LAVORO – Passando a parlare della necessità di investimenti, il premier ha insistito sulle opportunità che offre la globalizzazione, esattamente come aveva fatto due settimane fa a Gussago, celebrando la qualità del made in Italy. Rispetto a quanto affermato davanti alla platea delle Rubinetterie Bresciane, Renzi, questa volta, lancia un appello alle multinazionali: «Le multinazionali sono le benvenute», ha affermato il premier, ricordando che «l’Italia continua ad essere un territorio attraente per le grandi imprese, nonostante la sofferenza del nostro mercato interno». Per favorire gli investimenti, ha sottolineato il premier, il governo sta lavorando su due fronti: ridurre i costi del lavoro e ridimensionare la burocrazia. A proposito, Renzi coglie l’occasione per scagliarsi contro le municipalizzate. Proponendo una riduzione drastica (da 8 mila a mille) l’ex sindaco di Firenze ha, poi, aggiunto: «Quando un’azienda serve si vede e quando serve ai cittadini la teniamo. Quando serve alla classe politica per perpetrare se stessa va chiusa».
RILANCIARE LA SOTENIBILITÀ AMBIENTALE – Non mancano, poi, riferimenti alla sostenibilità ambientale quale «occasione di spending». A fronte di una bolletta del pubblico pari 5,2 miliardi, Renzi rilancia l’efficientamento energetico quale occasione di risparmio.
Sull’ecosostenibilità arrivano le critiche di Fratelli d’Italia, che ha organizzato una manifestazione di protesta davanti lo stabilimento. Il consigliere regionale Maurizio Marrone ha, poi, affermato: «Renzi si è scordato di dire che he i finanziamenti per rendere la fabbrica ecosostebile li ha messi in precedente Governo regionale di centrodestra».
Alessandro De Luca