I rimborsi chiesti e ottenuti da Matteo Richetti erano tutti legati a spese che l’ex presidente dell’assemblea legislativa emiliano-romagnola riteneva di poter fare. Così il deputato del Pd si sarebbe giustificato di fronte ai Pm di Bologna che lo hanno indagato per peculato per circa 5.500 euro e che in mattinata, su sua richiesta, lo hanno interrogato. L’audizione davanti ai Pm Antonella Scandellari e Morena Plazzi, al procuratore aggiunto Valter Giovannini e al Procuratore della Repubblica Roberto Alfonso è stata, a quanto si apprende, serena. Richetti, assistito dall’avv. Gino Bottiglioni, avrebbe più volte ribadito di essere stato molto attento e parsimonioso nelle spese.
In merito ai soggiorni in un hotel a Riva del Garda, in due distinte occasioni, nel 2010 e nel 2011, per partecipare ad un’iniziativa di VeDrò, il deputato avrebbe riferito che era quasi una consuetudine che la Regione Emilia-Romagna fosse rappresentata in quell’occasione e che anche in precedenza era successo. Rispetto poi al fatto che in una delle due occasioni era con la moglie, il politico ha spiegato che la cifra pagata per la camera sarebbe stata la stessa che avrebbe dovuto saldare se fosse stato da solo. Richetti ha anche portato volantini di altri eventi a cui ha partecipato.