Il Corriere della Sera rivela che lo scorso lunedì, lo storico oppositore interno di Renzi, Massimo D’alema, avrebbe organizzato una cena per discutere insieme ad altri importanti e numerosi esponenti della minoranza PD come arginare la politica del premier ed influenzarne l’operato.
Tra i nomi eccellenti che hanno partecipato al ritrovo, vi sarebbe quello di Roberto Speranza capogruppo alla Camera dei deputati, Enzo Amendola e Micaela Campana, neo-componenti della segreteria “plurale e non unitaria”. L’obiettivo sarebbe stato quello di discutere alcuni temi nei quali la minoranza PD si trova in netto disaccordo con il Premier e forse l’iniziativa potrebbe essere stata stimolata dal mal di pancia dell’ex Ministro degli esteri che ha esternato la propria sfiducia sull’affidabilità dell’ex sindaco fiorentino:
“A me aveva detto determinate cose, sia sulla composizione del governo che sulla nomina europea dell’Alto rappresentante e poi non ha mantenuto la parola data. Prima o poi qualcuno dovrà raccontare le bugie che dice quello lì”. Il fronte del dissenso interno parte dal patto del Nazareno, e da più parti si sostiene come la nuova legge elettorale presenti soglie di sbarramento troppo alte, e una lamentata assenza delle preferenze.
Ma i malumori riguardano anche l’articolo 18 e sembra che la proposta sia quella di indirizzare l’attacco al premier proprio su questo fronte potendo contare anche in questo modo sull’appoggio dei sindacati. Ma pare si sia discusso anche del Quirinale e nonostante appaia ancora lontana la successione a Giorgio Napolitano, sembra che la minoranza intenda proporre l’ex ministro della giustizia Paola Severino.
Questa mossa avrebbe l’effetto di anticipare quelle di Renzi, che intenderebbe proporre una donna come Capo dello Stato e sarebbe un nome non inviso al centrodestra, considerando i suoi buoni rapporti con Gianni Letta. L’obiettivo dei convitati non sarebbe stato affatto quello di cercare un modo per rovesciare il governo Renzi, posto che al momento il premier gode di un ampio consenso, come ha replicato a caldo la renziana Debora Serracchiani:”Il segretario ha un consenso tale tra i cittadini che non è questione di argini. È questione di rispetto del lavoro che questo governo sta facendo e degli impegni che si è preso“, ma piuttosto quello di influenzarne le decisioni.
Tuttavia nell’articolo del Corriere emergono ulteriori fronti di dissenso nell’area PD, e in tal senso spicca l’inedita alleanza interna di Pippo Civati, con il leader dei cattolici Beppe Fioroni, uniti dal dissenso verso Renzi nonostante le evidenti differenze politiche.
Riccardo Bravin