E’ scontro a distanza tra il senatore Pd, Felice Casson e il candidato di Forza Italia per la Consulta, Donato Bruno. Secondo l’ex magistrato il senatore azzurro dovrebbe fare un passo indietro visto che è implicato in un’indagine. “Dal punto di vista giuridico, non esiste alcun obbligo di passi indietro, nè eventuali situazioni di incompatibilità – spiega Casson in un’intervista a Repubblica – Quanto invece alla opportunità politica e sociale di un componente della Corte Costituzionale eventualmente implicato in indagini penali ritengo sia una questione del tutto diversa”. “In prima battuta è lo stesso candidato che deve fare questa valutazione e cimentarsi con la propria sensibilità civica e istituzionale. In secondo luogo, questa valutazione deve essere svolta dai partiti e dai parlamentari elettori”. Ora, aggiunge Casson, “bisognerebbe essere coerenti anche nella vicenda Bruno. La coerenza ha un valore anche in politica”.
Ma Donato Bruno non ha alcuna intenzione di tirarsi indietro. Da Forza Italia “sto ricevendo tante testimonianze di affetto… E tutti mi dicono che si va avanti” ha detto il senatore in un’intervista a Repubblica, dopo le polemiche sul suo coinvolgimento nell’inchiesta della Procura di Isernia sul fallimento della Ittierre. “Sono tranquillo, è tutta una bufala“. Berlusconi? “Mi ha raccomandato di non parlare e di tenere un profilo basso”. Bruno torna sull’indagine: “È roba vecchia. Hanno ripreso una notizia che risale a 6 mesi fa. Allora venne da me un giornalista di Report, al quale ho rilasciato un’intervista”. “Perchè si riparla ora di quella vicenda? Vuol dire che non sono tutti amici quelli che mi stanno intorno”. “L’altro giorno 544 colleghi – continua Bruno – mi hanno votato, ben oltre i primi 120 voti e ben oltre deputati e senatori di Fi. E io di questo sono molto soddisfatto”.