Boschi elogia la carne di cavallo e finisce nel mirino degli animalisti – Maria Elena Boschi è caduta sul “Tordo Matto”. Dopo i “paparazzamenti” estivi e le frasi al veleno di Rosy Bindi a proposito delle belle donne dell’esecutivo, il giovane e chiacchieratissimo ministro per le Riforme è di nuovo nella bufera. Ospite d’eccezione della Festa dell’Unità in quel di Zagarolo, venerdì scorso la Boschi s’aggirava tra gli stand della kermesse piddina alla scoperta dei piaceri culinari offerti dal piccolo comune alle porte di Roma. E così, tra una pasta coi ceci e una salsiccia con funghi, ecco spuntare la pietra dello scandalo, la portata fatale: nientemeno che il “Tordo Matto”. Si apprende dal sito dell’Accademia del Tordo Matto di Zagarolo che il piatto in questione, registrato addirittura nella Gazzetta Ufficiale del 2003, “è un involto di carne equina con all’interno un battuto di grasso di prosciutto, aglio, prezzemolo, coriandolo, sale, ed altre spezie locali”: può essere cucinato in padella, ovviamente con vino del luogo, oppure (scelta preferibile) sulla brace delle “Troppe” (viti tagliate dai vigneti “stincati”), e quindi “infilzato sullo spiedo o sulla graticola”. Cimentatasi nell’esperienza gastronomica del “Tordo Matto”, il ministro Boschi, senza affidare le proprie impressioni a Trip Advisor, ha subito esternato il suo parere entusiasta, lamentando però come a Roma si faccia una gran fatica a trovare la pregiatissima carne equina.
Apriti cielo. Gli animalisti non se lo sono fatti ripetere due volte e sulla Boschi giù critiche come pioggia a catinelle. A scagliare la prima pietra è stato l’ENPA, l’Ente Nazionale per la Protezione Animali, il quale ha fulmineamente dichiarato che “il ministro non ha mostrato rispetto per chi vorrebbe vedere la fine della macellazione dei cavalli, considerandoli per quello che sono, cioè degli animali da compagnia. Persa una straordinaria occasione per tacere, tanta insensibilità – proseguono quelli dell’Enpa – la dice lunga sulla sconnessione tra chi ci governa e i cittadini così infelicemente amministrati”.
Ovviamente non poteva mancare nemmeno il parere della deputata forzista Michela Vittoria Brambilla, capitana di mille battaglie animaliste, la quale ci ha tenuto a ricordare il contenuto della sua proposta di legge, ovvero quella che vieterebbe “la macellazione, l’importazione e l’esportazione degli equini a fini alimentari e il divieto di utilizzare i cavalli in manifestazioni e spettacoli pericolosi o degradanti”.
Abile nello schivare il “fuoco amico” della Bindi e le altre polemiche provenienti da dentro e fuori il Palazzo, ora la Boschi è chiamata ad una sfida ancora più ardua: disinnescare il flame animalista.
Antonio Atte