Il piano di Berlusconi: riforma del lavoro e poi grandi intese con Renzi – Silvio Berlusconi starebbe pensando a un clamoroso ritorno nel governo. Questa la strategia (svelata da Il Giornale e riportata da Libero) che il leader di Forza Italia è impegnato a tessere in questi giorni con l’aiuto dei suoi. L’obiettivo di Berlusconi è chiaro: continuare a rivestire un ruolo decisivo per l’approvazione del Jobs Act, accentuando in questo modo le sempre più evidenti divisioni tra le diverse anime del Pd. Lo scopo è dunque quello di costringere Renzi, determinato più che mai a portare a casa la riforma del lavoro, a un progressivo logoramento. Per far approvare il Jobs Act il premier ha bisogno di numeri che in questo momento non possiede: tra le fila del partito ci sono 110 franchi tiratori pronti a silurare la sua riforma. Lo spettro di una possibile scissione si agita minaccioso all’interno del Partito Democratico (lo stesso Pippo Civati la considera un’ipotesi non troppo remota) e l’eventualità di una crisi di governo diventa ogni giorno che passa sempre più concreta.
La mano tesa da Berlusconi sul lavoro risulterebbe provvidenziale per Renzi, ma avrebbe però un suo prezzo: l’ingresso del leader di FI nel governo attraverso la porta principale. Da partner per le riforme a partner di governo: la scalata che il Cavaliere “sogna” è dunque questa. Il Patto del Nazareno come tassello di un mosaico molto più vasto. Lo schema è il leitmotiv che ha scandito le ultime, precarie esperienze governative e risponde al nome di “larghe intese”. Napolitano, che del modello della Grosse Koalition è ormai da tempo l’inamovibile sacerdote e custode, di sciogliere le Camere non ne vuole proprio sapere: la stabilità è sacra e va preservata per portare a termine quelle riforme strutturali che si trascinano da anni. Al Presidente della Repubblica spetta comunque la parola finale. L’autunno di Renzi, insomma, è appena cominciato.
Antonio Atte