“Italy in a day”: il social movie di Salvatores che racconta l’Italia di oggi
Preparate i fazzoletti. Oggi arriva nelle sale cinematografiche delle principali città italiane, in proiezione per un solo giorno, il tanto atteso “Italy in a day”, primo ritratto collettivo degli italiani, costruito dal Premio Oscar Gabriele Salvatores grazie a 632 contributi video scelti tra gli oltre 44.000 che hanno risposto all’appello di RaiCinema e Indiana Production.
Presentato fuori concorso alla 71esima Mostra del Cinema di Venezia, “Italy in a day” ha già fatto incetta di applausi, regalando in anteprima emozioni per quello che si preannuncia come il diario dell’Italia di oggi, un monumentale spaccato attraverso il quale gli italiani raccontano se stessi.
Risvegli di neonati sorridenti e risvegli di adulti pigri, astronauti nello Spazio e persone in bicicletta, medici che salvano vite e malati di Alzheimer, precari costretti a chiudere i loro sogni in un cassetto e individui imbarcati su una nave tra i container. Il tutto girato nelle 24 ore di un solo giorno, il 26 ottobre dello scorso anno, con qualunque mezzo potesse permettere agli italiani di qualunque angolo della Terra – e non solo – di filmare una fetta della propria vita in qualunque momento della propria giornata.
“Italy in a day” è tutto questo e molto di più. Salvatores si è sentito fortemente responsabilizzato nella scelta dei filmati da inserire nel primo social movie made in Italy ispirato al progetto lanciato da Ridley Scott nel 2010. Il destinatario di una marea di “messaggi in bottiglia”, la cui cernita non è stata semplice.
Sono stati tagliati fuori i messaggi in cui i protagonisti si rivolgevano direttamente al regista e quelli troppo costruiti, preferendo la semplicità e la spontaneità. Ecco perché Salvatores rifiuta l’idea di “Italy in a day” come il “selfie” degli italiani. Non c’è voglia di mostrarsi, ma di raccontare. “A me è sembrata più una confessione laica, una seduta di psicanalisi collettiva”, ha dichiarato.
“Abbiamo cercato di dare l’immagine di un’Italia dignitosa, benché ferita e sofferente, spesso con molta paura, soprattutto da parte dei giovani riguardo al proprio futuro, ma non depressa.” Mentre dei “ricchi” nemmeno l’ombra: “Ci siamo fatti una domanda, nel selezionare i materiali e cioè: perché non ci sono i ricchi, la gente di classe agiata, i grandi professionisti? Queste categorie non si sono esposte. Come se uno che ha raggiunto la propria agiatezza voglia restare nel proprio orticello e non abbia bisogno di condividere.”
Un plauso va anche alla colonna sonora, accuratamente studiata e firmata Deproducers.
Quindi, preparate i fazzoletti, perché “Italy in a day” promette di toccare corde profonde, di raccontare un po’ della nostra vita attraverso il frammento di esistenza di un nostro connazionale. E, se non potete andare al cinema, non disperate, perché sabato 27 settembre “Italy in a day” sarà trasmesso su Raitre in prima serata: “Non perdete l’occasione di vederlo: è probabile che tra tutti quei frammenti uno sia il vostro. Anche se lo ha raccontato qualcun altro.”