La Russia è contraria ad “attacchi che mirano a obiettivi geopolitici a spese dell’altrui sovranità” così recita un comunicato di commento ai raid in Siria del ministro degli Esteri russo Lavrov. Questo tipo di operazione non potrà che portare a “un’ulteriore destabilizzazione” dello scenario mediorientale, precisa il diplomatico nella nota. Da Damasco comunque riferiscono di essere stati avvertiti dal Segretario di Stato americano Kerry “ore prima” dall’inizio dei raid, nonostante Obama nelle scorse settimane avesse dichiarato l’intenzione di bypassare l’autorizzazione di Assad.
“Azioni simili possono essere effettuate esclusivamente nel quadro del diritto internazionale, che prevede non di informare in modo formale e unilaterale sugli attacchi ma l’accordo esplicito del governo siriano oppure una decisione corrispondente del consiglio di sicurezza dell’Onu – ha continuato Lavrov – Mosca ha più volte avvertito che i promotori di scenari di forza unilaterali hanno tutta la responsabilità giuridica internazionale delle loro conseguenze”.
Nel calcolo della diplomazia russa la nascita dello Stato Islamico non è altro che il risultato di una serie innumerevole di errori americani in Medioriente inoltre, la strategia americana di sostenere l’opposizione moderata ad Assad in chiave anti-Isis, alimenta il sospetto del Cremlino. “Gli Usa potrebbero cominciare bombardando l’Isis e finire attaccando l’esercito siriano” ha detto Fyodor Lukyanov, analista consulente per gli Esteri e la Difesa di Mosca, citato dal The Washington Post.
Seguendo questo ragionamento l’intervento contro l’Isis potrebbe fornire agli Usa un’ottima occasione per rovesciare definitivamente Assad che, dopo anni di guerra civile, è riuscito a mantenere il controllo della Siria “utile” e presto avrebbe potuto riprendersi anche il resto. La Siria è tradizionalmente schierata dalla parte di Mosca: è il perfetto bilanciamento all’influenza americana su Israele. Assad tra le altre cose assicura a Putin una base nel Mediterraneo, oltre a essere un acquirente abituale di armi di fabbricazione russa.