Crescita, la ricetta di Visco: “Legalità e infrastrutture per ripartire”
Il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco ha le idee chiare: all’Italia non serve un cambiamento violento à la Renzi ma investimenti su infrastrutture e lotta a criminalità, corruzione ed evasione fiscale. È quanto ha detto nella sua relazione il numero uno di Palazzo Koch allo Strategic Forum Iea-Isi. Nel documento, Visco ha anche snocciolato i dati sulla disoccupazione nazionale: “Nell’area euro – ha riferito – il tasso dei senza lavoro a luglio era dell’11,5% mentre in Italia è più che raddoppiato rispetto al 2007 dal 6% al 12%, con un record per la disoccupazione giovanile schizzata dal 20% a oltre il 40%”.
“CRISI LASCERÀ FERITE PERMANENTI” – Ma le brutte notizie non terminano qui, perché il governatore ha ammesso che la crisi “potrebbe lasciare ferite permanenti anche sul fronte occupazionale nei prossimi anni”. Spaventa, però, la dichiarazione sul rapporto lavoro-sviluppo tecnologico: “Un recente studio dimostra che in Italia il 56% dei posti è a rischio automazione contro il 51% della Germania o il 47% degli Usa”. Altra benzina sul fuoco della protesta dei lavoratori minacciati dall’abolizione dell’articolo 18.
“SOSTENERE LA DOMANDA AGGREGATA” – La ricetta di Visco contiene un’evidente matrice keynesiana: “Bisogna sostenere la domanda aggregata, stimolando gli investimenti”, ha detto, come quelli nelle infrastrutture,che “devono tornare a occupare un posto alto nell’agenda politica, così come “la tutela della legalità e l’efficienza della Pubblica amministrazione”. Infine un commento sulle future scelte economiche di Bruxelles: “Le politiche nell’Eurozona devono puntare a mantenere il costo del capitale basso, a sviluppare fonti di finanziamento complementari ai prestiti bancari, a realizzare le riforme e a ridurre l’incertezza politica”, ha concluso il governatore.