Padoan “Quadro macroeconomico deteriorato, più difficile rispettare vincoli finanza pubblica”
Nuovo intervento del ministro dell’economia Pier Carlo Padoan: “La legge di Stabilità tiene conto del fatto che il quadro macroeconomico è deteriorato. Questo rende più difficile rispettare i vincoli di finanza pubblica. La manovra di bilancio parte da questo presupposto. Il secondo presupposto è che il 3% non viene valicato. Il governo sta facendo uno sforzo basato su tre pilastri: le riforme strutturali e in particolare quella del lavoro, che è cruciale; un risanamento favorevole alla crescita, cioè misure volte ad abbattere i costi per le imprese derivanti dal cuneo fiscale sul lavoro, tramite tagli di spesa; un sostegno agli investimenti soprattutto privati”. Così il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan in un’intervista a Repubblica.
“La manovra finanziaria, di riforme strutturali e di sostegno agli investimenti sono tre componenti della stessa strategia”, dice Padoan. “Poi il mix di tagli di imposte, sostegno agli ammortizzatori sociali nella nuova visione del mercato del lavoro e sostegni eventuali a investimenti in innovazione saranno messi a punto”. Per il ministro dell’economia “sbaglia Berlino quando dice che non si devono dare margini all’Italia, altrimenti non fa le riforme. Noi facciamo ciò che è nei poteri del governo: lo sforzo di bilancio e politiche che sono valutate positivamente dai mercati. Restano gli ostacoli alla crescita che vanno aggrediti con le riforme. In ogni caso dobbiamo fare la nostra parte per garantire che il debito sia su sentiero discendente”.
Intervistato anche da Avvenire, Padoan spiega che il bonus sarà reso “permanente. Non darlo ai nuclei con figli è un paradosso difficile da correggere”, tuttavia “la diseguaglianza più grave resta l’evasione fiscale”. Il ministro dice poi che “il governo ha l’obiettivo di superare il Patto di stabilità interno”. Sulla spending review “Renzi ha parlato di 20 miliardi di risorse mobilitate, non di soli tagli”.
ENI, PADOAN “INCHIESTA NON HA NIENTE A VEDERE CON PRIVATIZZAZIONE” – “Ogni azienda ha una storia a sé. La questione di Eni che è di dominio pubblico non ha niente a che vedere con la strategia di privatizzazione che, ripeto, è una strategia complessiva”. A sottolinearlo il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan , rispondendo, in un’intervista a Repubblica a una domanda sull’impatto dell’inchiesta sulla tangente nigeriana sul processo di privatizzazione del gruppo energetico. “L’obiettivo – spiega Padoan – è abbattere il debito pubblico ma anche trovare un equilibrio ottimale tra l’esercizio dell’indirizzo da parte pubblica e la spinta ad una gestione d’impresa più efficiente”.