La Camera dei Deputati ha dato il via libera a una mozione presentata dal Pd sulla revisione d’acquisto degli F35, i caccia della discordia del ‘Programma Joint Strike Fighter’. Il provvedimento è passato con 275 voti a favore, 45 contrari e 152 astenuti. Bocciate invece le richieste di cancellazione della commessa provenienti da M5S e Sel. No anche alla Lega Nord, che aveva chiesto di ripiegare sui vecchi modelli F22.
LE REAZIONI – Soddisfatto Gian Piero Scanu, capogruppo dem in Commissione Difesa a Montecitorio: “Si tratta di un’indicazione importante sia nel merito che nel metodo – ha detto -. Infatti, da una parte è giusto secondo noi razionalizzare le risorse destinate agli F35 dall’altra è fondamentale che sia il Parlamento a decidere, così come ha stabilito la riforma sui sistemi d’arma che noi abbiamo fortemente voluto alla fine della scorsa legislatura”. Ok anche alle mozioni di Scelta Civica, Nuovo Centrodestra e Forza Italia, che hanno ribadito “l’esigenza di contenimento della spesa pubblica”. Delusione per il capogruppo dei deputati di Sel Arturo Scotto: “Per noi la battaglia per la cancellazione del programma di acquisto del cacciabombardiere F35 non finisce oggi”.
COS’È IL ‘PROGRAMMA JOINT STRIKE FIGHTER’ – Il documento pubblicato sul sito della Camera reca i dettagli dell’operazione d’acquisto degli F35: “L’Italia è partner di secondo livello, con una quota di investimento nello sviluppo del programma del 3,8-3,9%”. Tradotto, il Belpaese s’impegnerà economicamente per una cifra vicina ai 13 miliardi di euro. Saranno 90 i velivoli angloamericani (in precedenza 131) che verranno assemblati da Finmeccanica e garantiranno l’impegno di 1500 addetti ai lavori, più altri 5000 se si considera anche l’indotto. Il primo via libera al progetto è arrivato dal ministro della Difesa Beniamino Andreatta del governo Prodi I (1996) e confermato, con qualche modifica, nelle successive legislature. Gli F35 andranno a sostituire i Tornado, gli AMX, e gli AV-8 B che “nell’arco dei prossimi 15 anni – recita il testo della Camera – usciranno progressivamente dalla linea operativa per vetustà”.