Non solo suggestioni politiche, ma veri e propri contatti: quelli fra Berlusconi e Renzi (palesi, messi in risalto addirittura dal luogo: il Nazareno, sede nazionale del Partito Democratico). Alla luce del sole si discuteva di riforme istituzionali ed economiche. Secondo il sito Dagospia.com, in gran segreto, Berlusconi avrebbe proposto al premier di fondere Forza Italia e Partito Democratico in un grande partito della nazione (la stessa proposta che ricevette tempo fa durante l’incontro ad Arcore, quando però l’equilibrio del potere era invertito: Berlusconi premier, Renzi sindaco). Ricevendo, ancora una volta, un secco ‘no’.
È per questo che Berlusconi avrebbe cambiato strategia portando i propri interessi verso il Nuovo Centrodestra. L’ex Cavaliere del Lavoro, infatti, desidera ricompattare i frondisti che disintegrarono nella primavera del 2014 il Pdl e, contestualmente, riprendere una serie di parlamentari funzionali per contare sempre di più agli occhi di Renzi, specialmente presso il Senato della Repubblica. ‘Operazione Lassie’, sembrerebbe chiamarsi l’operazione. D’altra parte Renzi, forte del 40,8%, cercherà di non far cadere Angelino Alfano nella trappola del ‘Caimano’.
Se il leader Ncd vuole restare al Governo altri 1000 giorni non può nuovamente allearsi con Berlusconi, è evidente. Ed a Renzi servono sia gli eletti di Nuovo Centrodestra che quelli ex ‘Con Monti per l’Italia’, dato che la sinistra del partito (corrente dalemiana) è in fibrillazione per via della modifica dell’articolo 18. Insomma alla Silicon Valley oppure nella City londinese, la poltrona di Renzi balla sempre.