Hamas e Fatah, le due principali organizzazioni politiche palestinesi, hanno raggiunto un accordo per dare al governo di unità nazionale presieduto da Mahmoud Abbas il controllo della Striscia di Gaza. Il governo sarà pienamente operativo entro il 12 ottobre, ha dichiarato Fatah, quando in Egitto si terrà la Conferenza dei donatori: molte nazioni hanno promesso lo stanziamento di fondi per la ricostruzione solo in cambio di un governo di unità nella Striscia di Gaza.
Già ad aprile Fatah e Hamas avevano raggiunto un accordo per un governo di unità nazionale, scatenando le proteste di Israele. Ma l’accordo era rimasto sostanzialmente inapplicato. L’intesa raggiunta in Egitto dovrebbe superare lo stallo delle ultime settimane segnate da accuse reciproche: Hamas incolpava l’Autorità Palestinese di non pagare come promesso 45mila dipendenti pubblici della Striscia di Gaza, Fatah accusava Hamas di governare la Striscia con una amministrazione parallela. “Tutti i dipendenti saranno pagati dal governo di unità nazionale perché solo palestinesi e questo è il governo dei palestinesi” ha dichiarato un esponente di Fatah.
Le Nazioni Unite avranno un ruolo nella gestione dei confini tra Israele e la Striscia di Gaza: “L’Onu raggiungerà un accordo con Israele e il governo di unità palestinese su come far funzionare i valichi” ha dichiarato un funzionario di Hamas. Mahmoud Abbas ha dichiarato che ciò accadrà il prima possibile.
L’accordo di ieri potrebbe consentire alla Striscia di Gaza di cominciare a pensare al futuro. Assumendo la gestione dell’area, l’Autorità Palestinese gestirà anche la ricostruzione dopo le settimane di guerra tra Hamas e Israele, una ricostruzione che secondo un recente studio palestinese costerà qualcosa come 7,8 miliardi di dollari.
L’accordo prevede inoltre la fusione della burocrazia della Striscia di Gaza e della Cisgiordania. Hamas ha dichiarato che il patto siglato ieri consentirà ai palestinesi di raggiungere “una reale unità e riconciliazione”. La BBC ha scritto che l’unità politica è uno degli obiettivi dei palestinesi: l’accordo di ieri segna una svolta, ma la sua tenuta andrà valutata sulla distanza perché tra Fatah e Hamas le divergenze sono notevoli. È lo stesso timore espresso dal Washington Post, che ha ricordato come “in passato, gli accordi tra Hamas e Fatah siano velocemente andati in pezzi”. L’assenza di molti dettagli all’interno dell’accordo potrebbe inoltre minarne la buona riuscita. Si tratta comunque di una svolta importante: Hamas infatti governa autonomamente Gaza da sette anni.
L’ accordo permetterà inoltre ai palestinesi di presentarsi compatti e con una strategia unitaria ai colloqui con gli israeliani per rendere permanente la tregua proclamata ad agosto.