Conflitto d’interessi, Pd e FI rimandano discussione. Proteste M5S e Sel
Conflitto d’interessi: nervi tesi durante la conferenza dei capogruppo della Camera dei Deputati. Centro delle polemiche, che vede una particolare divisione in fazioni (da una parte il M5S assieme a Sinistra Ecologia e Libertà, dall’altra il Partito Democratico e Forza Italia), è il disegno di legge sul conflitto d’interessi. O meglio, i tempi sulla discussione del ddl.
Montecitorio continua a rimandare. A richiederlo sono stati, oltre al Pd e FI, anche Scelta Civica e Nuovo Centrodestra. Almeno due settimane, almeno il tempo per i pareri della Commissione Affari Costituzionali. Il M5S e i vendoliani protestano, è evidente. A fare da paciere, come di norma, è la Presidente della Camera, Laura Boldrini. E’ concesso più tempo al ddl in Commissione, ma non bisognerà superare la data di mercoledì 8 ottobre per arrivare in aula.
I tempi si sono dilatati (doveva essere portato agli occhi dei deputati martedì 30 settembre, ndr) a causa delle votazioni per i nuovi membri della Consulta. Ed in mezzo a questo caos istituzionale Renato Brunetta (Forza Italia) e Danilo Toninelli (M5S) chiedono di coinvolgere nella discussione sulla riforma del regolamento anche la Commissione Affari Costituzionali. Insomma, le varie iniziative poste all’attenzione dalla spinta renziana, a cui vanno aggiunte le attività inaspettate, rischiano di far saltare i tempi prstabiliti per una lunga serie di dl e ddl.
Daniele Errera