“Per andare a Genova ho utilizzato un aereo dell’Aeronautica militare, un Falcon 50 in addestramento. Così fatto ho risparmiato ben tre biglietti”. Nel momento storico più cruciale ai tagli alla politica il Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ha affermato, in maniera soddisfatta, di non aver usufruito dei biglietti gratis tipici della classe politica, avendo usufruito di un vettore militare che comunque sarebbe stato utilizzato. Insorge il Movimento 5 Stelle, sostenendo come sia un’iniziativa non ortodossa che “viola la normativa”.
I grillini sul piede di guerra sono Alessandro Di Battista e Luca Frusone. Questi hanno depositato il 24 settembre scorso un’interrogazione parlamentare diretta alla stessa responsabile della Difesa nostrana. Adesso gli esponenti pentastellati vogliono sapere quanti altri casi simili si sono verificati.
La dinamica dovrebbe essersi verificata nel seguente verso: vertice Nato a Newport, nel verde Galles, sulla crisi ucraina. Renzi, Mogherini (titolare della Farnesina) e Pinotti tornano con l’airbus presidenziale. Renzi atterra a Firenze, la Ministra degli Esteri e la Pinotti a Ciampino. La Ministra della Difesa, tuttavia, deve dirigersi a Genova – sua città natale – e, sapendo che il 31esimo stormo dell’aeronautica si addestra proprio sulla direzione Rm-Ge, ha preso la palla al balzo ‘prenotando’ per lei uno dei nove posti a disposizione del Falcon 50, un aeroplano utilizzato per emergenze umanitarie. Era l’unica passeggera.
I grillini riprendono una legge del 2011: “i voli di Stato – scrivono nell’interrogazione parlmaentare – devono essere limitati al presidente della Repubblica, ai presidenti di Camera e Senato, al presidente del Consiglio dei ministri, al presidente della Corte costituzionale e eccezioni rispetto a questa regola devono essere specificamente autorizzate”. L’interrogazione prosegue: “una volta autorizzato il volo si procede alla pubblicazione, con cadenza mensile, sul sito internet della Presidenza del Consiglio dei ministri”. Ma del volo, sul sito, nessuna traccia. Il duo Di Battista-Frusone accusa: “ove l’utilizzo dell’aereo di Stato sia avvenuto in assenza della prescritta autorizzazione, ciò si tradurrebbe in un’evidente e grave violazione della normativa vigente e comunque in un suo palese ed ingiustificato aggiramento; ciò sarebbe ancor più grave in considerazione del fatto che è un ministro della Repubblica ad aver agito al di fuori della legalità e ad aver usufruito di un ‘aereo blu’ destinato oltre che a fini istituzionali, anche a scopi umanitari e sanitari”. Ma si può quantificare il prezzo pagato dei contribuenti? Eccolo: 6000 euro e più. Forse sarebbero costati meno quei famosi tre biglietti.
Daniele Errera