E’ da molto tempo e da più parti del paese (società civile in testa) che si chiedeva la messa online dei redditi degli inquilini di Palazzo Madama e Montecitorio. Da oggi, lunedì 14 aprile, sono consultabili redditi e ricchezze dei parlamentari, compresi anche quelle delle componenti non elette del Governo Monti.
Un passo avanti per la conoscenza dei propri amministratori ai quali, però, quest’operazione trasparenza non piace proprio. Facciamo un passo indietro: nell’agosto 2013 l’Huffington Post aveva denunciato come l’85% dei membri dei deputati e senatori non avesse autorizzato la norma sulla diffusione web circa notizie su redditi, patrimonio e spese elettorali. Adesso, invece, la situazione si è capovolta e da oggi tutte quelle voci sono disponibili online.
E così, lo strumento di controllo per eccellenza del Movimento 5 Stelle, la rete web, sarà informata, e, conseguentemente, anche la popolazione che vorrà conoscere la situazione. Infatti il messaggio diramato da Camera e Senato afferma che “tutti i cittadini iscritti alle liste elettorali per le elezioni della Camera dei deputati” (cioè over 18), potranno accedere alle notizie. Informazioni visitabili via web, ovvero “a partire da lunedì 14 aprile 2014, nel corso della settimana lavorativa, dalle ore 10 alle ore 19, presso il Servizio Prerogative e Immunità, sito al 2 piano del Palazzo dei Gruppi, via Uffici del Vicario n. 21”. Non solo Parlamento, anche esecutivo: “i bollettini delle dichiarazioni patrimoniali e delle dichiarazioni dei redditi di tutti i Senatori della XVII legislatura, nonché di tutti i Ministri, Viceministri e Sottosegretari di Stato non parlamentari del Governo Letta, presentate in relazione alla legge del 5 luglio 1982, n. 441, sono consultabili da lunedì 14 aprile 2014”.
Di più: ad essere disponibili saranno anche “le dichiarazioni patrimoniali dei Senatori della XVI legislatura non rieletti, dei Ministri, Viceministri e Sottosegretari di Stato non parlamentari del Governo Monti. La documentazione è a disposizione – anche in questo caso – di tutti i cittadini iscritti nelle liste elettorali per le elezioni della Camera dei deputati – e – potrà essere effettuata” sempre “dalle ore 10 alle 19”, nel corso della settimana lavorativa, presso il Servizio delle prerogative, delle immunità parlamentari e del contenzioso, situato al Palazzo della Sapienza, Corso Rinascimento n. 40”.
E facendo una prima, veloce, indagine sui parlamentari più ‘paperoni’, non potendo contare più su Silvio Berlusconi, decaduto in novembre, il quale era attestato su 4,5 milioni del 2012 (-29 milioni rispetto all’anno precedente), il primo è Maurizio Lupi (282.499 euro). Quindi il Ministro dem Franceschini coi suoi 200.000 euro circa, poi Lorenzo Dellai (Popolari per l’Italia), capogruppo più ricco del Parlamento, con 193.299 euro, che supera di 15.000 euro circa il collega del Pdl, Renato Brunetta. Per quel che riguarda i due Presidenti dei rami parlamentari, invece, Pietro Grasso ha dichiarato 176.499 euro, mentre Laura Boldrini appena 6.314 euro a cui vanno aggiunti, però, 94.304,63 euro, cifra non soggetta ad imposizione fiscale in quanto ottenuti in qualità di Alto Commissario dell’Onu per i rifugiati. Il più povero di tutti, nullatenente, è Giuseppe Brescia capogruppo grillino che nel 2013 non ha presentato la denuncia dei redditi.
Daniele Errera