Grillo: “489 morti e Renzi pensa ad Articolo 18”
“489 morti nel 2014, +7,1 rispetto al 2013” è il titolo sulla foto di un cimitero. “Per eliminare il problema della disoccupazione e della mancanza di lavoro, il governo ce la sta mettendo tutta -è la sarcastica denuncia- La soluzione è semplice, è sufficiente eliminare i lavoratori. In questi giorni il bollettino delle morti sul lavoro (chiamiamole omicidi annunciati per mancanza di applicazione delle norme di sicurezza) è diventato un bollettino di guerra. È uno dei pochi successi di Renzie, un bel +7.1% di morti rispetto all’analogo periodo del 2013. 489 morti ad oggi e lui pensa all’abolizione dell’articolo 18… Fabbriche trasformate in cimiteri, diritti in carta straccia. Evviva i salottini buoni e i consulenti alla Marchionne e alla sinistra che la trionferà”. Segue l’elenco di alcuni degli incidenti sul lavoro.
Il post prosegue con alcune statistiche: “28 settembre: sono 489 i morti per infortuni sui luoghi di lavoro dall’inizio dell’anno +7,1 % rispetto allo stesso giorno del 2013. Se si aggiungono i diversamente assicurati« che non appaiono mai nelle statistiche delle morti sul lavoro, tra questi i morti sulle strade, in itinere e di categorie con assicurazioni proprie, diverse dall’Inail, pensiamo si superano complessivamente i 1.000 morti (stima minima), ma per molte ragioni è impossibile avere un numero certo di vittime sulle strade, soprattutto di lavoratori con partita Iva individuale che muoiono sulle strade e che sono classificati come »morti per incidenti stradali, mentre invece stavano lavorando o erano in itinere. Ma le morti sui luoghi di lavoro che segnaliamo sono tutte documentate”.
Di seguito Grillo pubblica l’elenco dei morti sui luoghi di lavoro nelle province italiane, con la postilla che “vanno almeno raddoppiati se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere”. E conclude: “Quando leggete questa terribile sequenza ricordatevi sempre che se si aggiungono anche i morti sulle strade e in itinere i morti sul lavoro sono almeno il doppio e tante vittime sulle strade muoiono per turni dove si dovrebbe dormire, per orari prolungati e stanchezza accumulata, per lunghi percorsi per andare e tornare dal lavoro. Non sono segnalati a carico delle province le morti di autotrasportatori sulle autostrade”. “Categorie con più morti sul lavoro: Agricoltura 42% sul totale, con il 68% di queste morti causate dal trattore . Edilizia 23,6%. Industria 9,2. Autotrasporto 6,2%. Il 29% di tutti i morti sui luoghi di lavoro ha oltre 60 anni. l’11,25% sono stranieri. Il 50% di tutte le morti sui luoghi di lavoro sono concentrate in 5 regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Lazio”.