Primarie Emilia-Romagna, trionfa Bonaccini col 60%. Crollo dell’affluenza
È Stefano Bonaccini il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Emilia-Romagna.
Sarà lui a rappresentare il Pd alla sfida con il dopo Errani. Bonaccini, con 34.751 voti, pari al 60,93%, ha sconfitto alle primarie del Pd lo sfidante Roberto Balzani, che con 22.285 voti, si è fermato al 39,07%. Negli 800 seggi allestiti nella regione, complessivamente si sono recati 58.119 cittadini.
Quando sono stati scrutinati 709 seggi su 800, Stefano Bonaccini è in netto vantaggio: correrà come candidato del centrosinistra per la presidenza della Regione. Balzani si ferma al 39,3%. Solo 52.316 cittadini alle urne. Bonaccini, dopo il ritiro del deputato Matteo Richetti, era il superfavorito. Lo sfidante unico, Roberto Balzani, ex sindaco di Forlì forte sui temi ambientali, non l’ha impensierito più di tanto. Crollo dell’affluenza rispetto alle ultime primarie dell’8 dicembre scorso, che incoronarono Matteo Renzi alla segreteria.
LE REAZIONI – “I dati bassi me li aspettavo perché il Pd queste primarie non le ha volute fare fino all’ultimo, non spiegandolo alla sua base” afferma lo sconfitto Balzani. “L’apparato non ha vinto, ha clamorosamente perso: in questi due mesi ha dimostrato che l’Emilia Romagna non è più quella terra di persone che votato a comando. Il mio avversario ha sbagliato come segretario regionale, avrebbe dovuto fare un congresso in modo tale da essere organizzati”. Di parere opposto il neocandidato alla presidenza per il centrosinistra Bonaccini: “Mi aspettavo qualcosa di più ma non è nulla di drammatico. Non c’era il traino delle primarie nazionali, abbiamo avuto solo quindici giorni di campagna elettorale e poi forse tra i nostri elettori c’è un po’ di stanchezza visto che ci sono primarie ogni due o tre mesi”.