La sfida fra Genoa e Sampdoria di domenica sera ha rappresentato la 109° edizione del Derby di Genova, altrimenti detto “della Lanterna”. La rete decisiva, di Gabbiadini su punizione, è stata oggetto di varie critiche e polemiche sterili ed ora la squadra di Mihajlovic è proiettata nell’Europa che conta; Udinese permettendo.
Gabbiadini è entrato nel novero dei giocatori che sono stati in grado di segnare nel derby di Genova ed ha tutte le carte in regola per implementare il proprio score in questa sfida nella sfida. La classifica dei migliori marcatori della storia del derby ligure, infatti, vede in testa Giuseppe Baldini, detto Pinella, che segnò sei reti nella stracittadina; una con addosso la maglia dell’Andrea Doria, correva la stagione 1945-46. Il Pinella giocò ancora per quattro stagioni con la maglia neonata Sampdoria, durante le quali mise a segno 5 reti contro l’odiato, ma non troppo, Grifone. Già perché è proprio con la maglia del club più antico d’Italia che Baldini, eroe della gradinata sud – quella dei tifosi blucerchiati – segnò l’ultima rete della sua storia nella sfida ligure appena un anno dopo aver lasciato la Sampdoria.
Di storie come quella di Baldini ne esistono solo altre due. La prima è quella di Paolo Barison, ala sinistra approdato a Genova, sponda rossoblù, nel 1957. Nella sua avventura alla corte del Genoa segnò due reti ai cugini blucerchiati, ma nel 1963 torna a Genova – dopo tre stagioni al Milan – sulla riviera opposta e torna a segnare nel derby. Unico altro giocatore capace di segnare vestendo entrambe le casacche fu l’italo-sudafricano Eddie Firmani; autore della strada inversa rispetto a quella intrapresa da Barison. Arrivato alla Samp nel ’55 per 35 mila sterline, Firmani segna 52 reti in 83 presenze – una sola contro i cugini del Genoa – e, nel 1957-58 è vice capocannoniere del campionato italiano dietro ad un certo Charles. Dopo la parentesi con l’Inter, dove formerà una coppia gol ineguagliata con Angelillo, tornerà in quel di Genova vestendo la maglia del Grifone decaduto; lo riporterà in Serie A e vi rimarrà ancora una stagione, giusto il tempo per non farlo retrocedere, e se ne andrà al Charlton.
Storie simili risalgono tutte a più di cinquant’anni fa, quando la Sampdoria ed il Genoa, più che odiarsi, si disprezzavano con rispetto. Forse è per questo che furono possibili tutti questi scambi che, oggi, non si vedono più. In un’epoca in cui Juventus e Torino, Milan ed Inter si vendono e si scambiano i giocatori, forse sono rimasti Lazio-Roma e Genoa-Sampdoria gli unici e sinceri derby d’Italia.