Mentre persiste lo stallo sulle nomine per la Consulta ecco l’intervista al Corriere della Sera del presidente della Consulta Giuseppe Tesauro sulla nomina dei due giudici da parte del Parlamento.
“Vogliono riflettere molto? Benissimo. Ma si poteva fare anche con discrezione. Lo spettacolo che stanno dando in Parlamento si riverbera in modo molto negativo sull’immagine della Corte, come se fosse diventata terreno per scorribande politiche. Con il rischio di invischiare anche il presidente della Repubblica, che dovrà a sua volta nominare due di noi”. Queste le parole del presidente della Corte Costituzionale, Giuseppe Tesauro sui ritardi nell’elezione di due giudici di nomina parlamentare. “La Corte – aggiunge il presidente – è diventata oggetto di una retorica anti-istituzionale” che va “dai nostri compensi alle decisioni stesse della Consulta”.
Il riferimento è anche alla legge sui tagli agli stipendi dei magistrati, dichiarata incostituzionale. Tesauro spiega che “lì c’era in ballo il principio dell’eguaglianza tributaria”, il prelievo doveva essere per tutti. Quindi sottolinea che “un organo che fa da contrappeso al governo va tutelato proprio rispetto al potere politico. Anche se comprendo che da noi questo dogma possa venire guardato male. Ci sono magistrati che fanno dell’ indipendenza la sorella dell’irresponsabilità, vero. Resta il fatto che l’indipendenza è fondamentale”.
Tesauro rivela poi il suo stipendio: “Guadagno 12 mila e dispari netti al mese“, rispetto alla situazione del Paese “siamo dei privilegiati“, ma “ci sono decisioni per cui non dormiamo la notte”.
Rivendica a questo proposito il ruolo che la Corte ha avuto nella crescita della “civiltà giuridica“, dalla sentenza sulle unioni di persone dello stesso sesso a quella sull’eterologa. Pure essendo cattolico Tesauro rimarca: “È costituzionale una norma che spinge ad andare all’estero a spendere una fortuna per avere un figlio proprio? In tutta Europa la fecondazione eterologa era vietata solo in Italia, Turchia e Lituania”. Esprimendo poi il suo punto di vista sulla riforma costituzionale, Tesauro ricorda che “il titolo V del 2001 fu fatto in una nottata e abbiamo visto il risultato. La logica del ‘purché si faccia’ non può funzionare: l’articolazione delle competenze è questione troppo delicata”.
RENZI “TICKET CONSULTA? VALUTAZIONE SPETTA A CAMERE” – “È una valutazione che spetta al Parlamento”. Risponde così il premier Matteo Renzi a chi gli chiede, prima di entrare nella sede del Pd dove si è riunita la segreteria del partito, se cambierà il ticket Violante-Bruno per l’elezione dei membri della Consulta.
CONSULTA, DA PD INDICAZIONE SCHEDA BIANCA – “Il Pd darà l’indicazione ancora di scheda bianca” per l’elezione dei membri della Consulta prevista oggi. Lo afferma il responsabile Riforme della segreteria Pd, Emanuele Fiano, sottolineando che per oggi c’è “una sospensione” ma “confidiamo poi in una soluzione a cui il Pd sta lavorando”. Linea confermata anche da Roberto Speranza, capogruppo PD alla Camera, che aggiunge: “Violante resta il nostro candidato”.
L’AUSPICIO DI NAPOLITANO – “Il mio auspicio è che ci sia una fumata bianca, ma devo solo aspettare”. A parlare è il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, rispondendo ai giornalisti che evidenziano l’imminenza della quindicesima fumata nera per l’elezione dei due giudici della Consulta.