Dopo lo scontro nel corso della direzione del Pd in cui si è discusso di riforma del lavoro e Jobs Act, sono tanti i contraccolpi e le dichiarazioni che dividono Renzi ed il gruppo dirigente del Pd contro la cosiddetta vecchia guardia con D’Alema in prima linea.
Renzi risponde a D’Alema – “Se D’Alema non ci fosse, bisognerebbe inventarlo”. E’ ovviamente ironico, Matteo Renzi. Il premier, intervistato da Ballarò, risponde sarcasticamente al duro intervento pronunciato dall’ex presidente del Consiglio nell’ultima direzione del Pd: “Ogni volta che D’Alema parla guadagno un punto nei sondaggi”. Ai microfoni della trasmissione condotta da Giannini, Renzi ha avuto modo di tracciare un quadro della situazione per quanto riguarda il Jobs Act, la riforma del lavoro che a tutti i costi il governo vuole portare a casa.
“Grande rispetto per i sindacati. Ma dov’erano negli ultimi anni in cui i diritti dei ragazzi e dei cassintegrati venivano cancellati?”, punge Renzi. Sull’ipotesi del Tfr in busta paga, il premier ha riposto così: “Sicuramente stanzieremo un miliardo e mezzo per gli ammortizzatori sociali: in questo modo daremo una mano vera alle persone. Il Tfr così com’è – prosegue Renzi – c’è praticamente solo in Italia. La mia perplessità è che se diamo subito il Tfr in busta paga potrebbe sorgere un problema di liquidità per le piccole e medie imprese”. La soluzione, secondo Renzi, è questa: “L’Abi, l’associazione delle banche, potrebbe finanziare le piccole imprese con i fondi messi a disposizione dalla Bce. In questo modo il lavoratore dovrebbe avere un po’ più di soldi da spendere”.
L’intervista della Boschi – Sempre a Ballarò è intervenuta Maria Elena Boschi. Intervistata da Massimo Giannini, il ministro per le Riforme ha parlato del tema caldo di questi giorni, il Jobs Act: “Mi dispiace che la discussione sulla riforma del lavoro si sia ridotta ad un referendum sull’articolo 18. E’ una riforma molto più ampia”.
Anche in questo caso non è mancata la stoccata a Massimo D’Alema: “Forse rivendica il copyright del dialogo con Berlusconi e con Forza Italia, perché il primo ad aver fatto una bicamerale con Forza Italia è stato proprio lui”. “Le critiche – prosegue il ministro – sono sempre ben accette. Vanno bene quelle di Della Valle come quelle di qualunque altro cittadino”. Sulla durata dell’esecutivo la Boschi non ha dubbi: il programma dei mille giorni sarà rispettato, quindi niente elezioni anticipate. “Io mi considero di sinistra. Essere di sinistra – conclude la Boschi – non significa essere custodi del passato, della memoria, ma in qualche modo anticipare il futuro: essere, appunto, riformisti”.