Tra le autorità russe aumenta sempre di più il timore di un attacco digitale da parte dell’Occidente. Sarebbero al vaglio – oggi erano all’ordine del giorno del Consiglio di Sicurezza del Cremlino – delle norme che permetterebbero di isolare la rete russa in casi di estrema emergenza.
Secondo alcune indiscrezioni, riportate dalla testata russa Vedomosti già il 19 Settembre, presto potrebbe essere imposto ai fornitori di servizi internet russi di installare delle apparecchiature in grado di bloccare l’accesso alla rete da parte di siti ospitati all’estero durante azioni militari e in caso di gravi proteste interne.
Lo studio di tali provvedimenti si sarebbe reso necessario in particolare dopo alcune rivelazioni di Eduard Snowden: l’ex agente segreto legato al Datagate ha raccontato di come nel 2012, gli hacker dell’Nsa, abbiano mandato in crash, seppur involontariamente, la rete siriana, a margine dell’installazione di un exploit in uno dei core router di uno dei maggiori provider di servizi internet.
La Russia ritiene che le “Primavere Arabe” così come le “Rivoluzioni Colorate” di questi anni siano state orchestrate dagli Usa anche attraverso questo genere di raid virtuali. Per questo motivo sembra che gli sforzi si concentreranno anche sull’acquisizione di un maggiore controllo dei server DNS che regolano l’accesso ai siti .ru (oltre a quelli in via di dismissione .su): l’Internet Corporation for Assigned Names and Numbers (ICANN), organizzazione internazionale che si occupa di assegnare gli indirizzi IP tra le altre cose, per il Cremlino è semplicemente un braccio della Casa Bianca.
Anastsia Golitsyna, la giornalista di Vedomosti autrice dello scoop, ha precisato che i vertici russi temono l’egemonia americana del cyberspazio come della dipendenza del trasporto russo dal sistema di tracciamento GPS, anch’esso sostanzialmente made in Usa. Il mese scorso 12 aerei che volavano su Mosca hanno registrato un’improvvisa interruzione del segnale, qualcuno dell’intelligence russa pensa che sia stata l’ennesima dimostrazione di forza dei servizi americani.
Putin è intervenuto sulla questione per difendersi da chi lo accusa di voler stringere la rete in una stretta. “Non vogliamo limitare l’accesso a internet e tantomeno porlo sotto totale controllo” ha detto il Presidente: ma la Russia ha bisogno di maggiore protezione contro “certi Stati che utilizzano il proprio ruolo dominante sul web per scopi economici e politici“.