Napoli: via al vertice BCE, scontri tra manifestanti e polizia
Si è aperto ieri a Napoli il vertice della Bce, la Banca Centrale Europea, che si occupa dell’attuazione della politica monetaria per i diciotto paesi che hanno aderito all’euro.
Le priorità dell’incontro tra i governatori delle banche centrali europee e i vertici della Bce sono state messe subito in evidenza dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, durante l’incontro di benvenuto: scelte economiche che possano favorire la crescita dell’Eurozona e un piano per arginare il problema della disoccupazione. Il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, ha invece preso spunto, per il suo discorso, dalla Sala degli Ercoli, sala del Palazzo Reale partenopeo nella quale si è tenuta la cena ufficiale. “Spesso abbiamo la sensazione di affrontare un compito erculeo per rilanciare la crescita e ridurre la disoccupazione,”, ha dichiarato Draghi, “proprio come Ercole che si confronta con l’Idra, talvolta sembra che appena sconfiggiamo una sfida, subito spuntano due nuove prove”.
La sfida doppia consiste nel fatto che mentre la domanda continua a restare troppo bassa, il potenziale di crescita si rivela ancora insufficiente. Il problema potrebbe essere risolto, secondo Draghi, solo affrontando i due problemi simultaneamente. Il presidente della Bce ha inoltre precisato che bisogna “riportare la fiducia” per incentivare gli investimenti.
Un’altra delle dodici fatiche di Ercole potrebbe essere rappresentata dalla Francia. Parigi ha infatti dichiarato che non intende rispettare i vincoli di bilancio che sono stati imposti dal patto di stabilità e che oltrepasserà, fino al 2017, il tetto del 3% determinato sul deficit. Una mossa, quella di scontrarsi apertamente con lUE, che potrebbe non restare isolata.
Momenti di forte tensione attorno a mezzogiorno nel corteo anti Bce con la polizia costretta a usare idranti e lacrimogeni. Il tutto è avvenuto dopo che, dalle nove del mattino, la marcia era andata avanti piuttosto tranquillamente. Molto variegati i gruppi dei contestatori: “Siamo studenti costretti a studiare in scuole che cadono a pezzi, universitari costretti a lavorare a nero e sottopagati per mantenersi agli studi. Siamo disoccupati, quelli che non hanno un reddito. Siamo lavoratori che stanno perdendo le ultime garanzie. Ecco oggi chi siamo”.
L’allerta è scattata quando manifestanti in corteo all’altezza degli uffici del Tribunale minorile hanno fatto esplodere alcuni grossi petardi e lanciato all’interno della struttura chiusa alcuni fumogeni: uno di questi ha raggiunto un balcone al primo piano degli uffici, ma è stato spento subito. Le forze dell’ordine in assetto antisommossa hanno colpito con gli idranti un gruppo di manifestanti a volto coperto e con i caschi che si è posizionato a pochi metri dal blocco formando una catena umana.