Tasi più cara dell’Imu per le abitazioni più piccole
Chi possiede un piccolo immobile quest’anno verserà una Tasi più salata dell’Imu pagata nell’anno 2012. Questo è il dato paradossale che emerge da uno studio compiuto dal dipartimento politiche fiscali della Cisl sui 20 capoluoghi di regione della penisola, prendendo in esame le delibere delle aliquote emanate dai comuni e pubblicate sul sito del ministero dell’Economia. Sono tre i tipi di abitazioni che la Cisl ha preso in considerazione nel suo studio per mettere a confronto le due imposte sulla casa, ovvero gli immobili con rendita catastale di 300, 500 e 1.000 euro.
Case con rendita di 300 euro – Lo studio della Cisl rivela che in 11 città su 20, se prima migliaia di cittadini appartenenti alle fasce più povere della popolazione erano esentati dal pagamento dell’Imu, quest’anno dovranno invece pagare la Tasi. Ciò non accadrà a Trieste, Trento, Bologna e Firenze, le cui amministrazioni comunali hanno confermato l’esenzione totale dall’imposta per gli abitanti di questo tipo di abitazioni.
Case con rendita di 500 euro – Diverso è il discorso per i possessori delle abitazioni che appartengono a questa categoria. In 8 capoluoghi di regione, tra cui Venezia (194 euro invece di 136), L’Aquila (168 contro 111), e Palermo (243 contro 203), la Tasi sarà infatti più onerosa dell’Imu pagata nel 2012.
Case con rendita di 1.000 euro – Qui c’è il paradosso. Lo studio della Cisl rivela che in questo caso sono solo due i comuni capoluogo a pagare di più rispetto all’Imu 2012: si tratta di Trieste (554 contro 455 euro) e Firenze (484 contro 472).
Degli squilibri evidenziati dalla ricerca ha parlato Maurizio Petruccioli, il segretario confederale della Cisl: “È necessario – chiede Petruccioli – superare le iniquità di Tasi e Imu facendo pagare proporzionalmente di più chi possiede più case e chi ha più valore catastale, anche per restituire risorse alle famiglie che hanno meno”.