Nello scontro registrato ieri tra Silvio Berlusconi e Raffaele Fitto durante l’ufficio di presidenza di Forza Italia ha sorpreso tutti il riferimento dell’ex premier al padre di Raffaele Fitto. Nel diverbio verbale tra i due, Berlusconi almeno stando al racconto dei presenti, avrebbe affermato “Tu sei figlio di un vecchio democristiano…Qui non c’è spazio per certe cose”. Facile immaginare quanto le parole abbiano ferito l’ex ministro azzurro ed ex pupillo di Berlusconi per l’evocazione negativa della storia politica di suo padre.
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Salvatore Fitto, padre di Raffaele, è stato sino alla sua morte avvenuta in un incidente stradale nel 1988 un influente esponente politico della Dc in Puglia: presidente della Regione dal 1985 al 1988. Dopo lo scontro verbale tra i due Silvio Berlusconi, quasi a giustificarsi per il tono utilizzato, interpellato dall’Ansa ha dichiarato: “Ho ritenuto di dire con franchezza a Fitto quello che penso. Ed è con questo spirito che mi sono riferito alla sua appartenenza alla tradizione democristiana e non certo con l’intenzione di mancare di rispetto né a lui né ai suoi familiari”.
Da parte di Fitto resta invece l’amarezza per delle parole che non immaginava potessero essergli mai rivolte soprattutto da Silvio Berlusconi. Fitto ha scelto l’appartenenza al centrodestra ed è stato esponente di Forza Italia sin dalla sua fondazione. Le cronache dell’epoca descrivono i funerali di Salvatore detto ‘Totò’ Fitto partecipate dai principali esponenti politici di allora. Da Casini, con cui Fitto ha politicamente collaborato, sino a D’Alema. Tutti interessati al capitale politico e di consenso che con la morte di Salvatore Fitto trovava in Raffaele l’erede naturale. I trecentomila voti delle ultime elezioni europee sono sono l’ultimo record di Fitto: il suo primo record risale all’elezione a consigliere regionale (primi anni novanta) seguita dall’elezione a presidente della Regione Puglia.
Mentre le indiscrezioni raccontano di un Berlusconi amareggiato per gli attacchi subito da colui considerava ‘una protesi’ (dichiarazione di Berlusconi allora premier in occasione dell’inaugurazione della Fiera del Levante 8 settembre 2001) anche Fitto deve aver ripensate alle riunioni di famiglia, con la madre a serrare le fila, per decidere quale linea di continuità dare all’azione iniziata da Totò Fitto.
TOTI: “LA LINEA POLITICA E’ DI BERLUSCONI” – “Quando si vota, la maggioranza governa e ieri il presidente Berlusconi ha preso 75 voti e due contrari. Immagino che la linea politica sia quella di Berlusconi” ha detto Giovanni Toti, consigliere politico di Forza Italia, a margine del Festival delle Generazioni, in corso a Firenze, rispondendo ai giornalisti sulla discussione interna al partito del Cavaliere tra lo stesso Silvio Berlusconi e Raffaele Fitto. “Quando non discutiamo ci dicono che siamo finti e di plastica – ha aggiunto Toti – e poi quando discutiamo ci dicono che ci dilaniamo. Ho assistito fra Berlusconi e Fitto ad un confronto franco, come si direbbe in politica, su posizioni peraltro non particolarmente diverse, sull’opposizione e sui meccanismi di selezione. Su cose che in una direzione politica di un partito si discutono tranquillamente, anzi sarebbe nocivo non farlo”. Il consigliere politico dell’ex premier non si preoccupa più di tanto dell’insoddisfazione manifestata ieri da Fitto: “Anche D’Alema non è particolarmente soddisfatto di Renzi“. E sulle riforme istituzioni la via maestra è quella tracciata da Berlusconi: avanti con Matteo: “Con Renzi c’è una scommessa comune che si riassume nello slogan che facciamo le riforme insieme per non essere costretti domani a governare insieme»” “Interpretare un’opposizione responsabile – ha aggiunto – non vuol dire essere afoni, perchè io mi auguro che il governo faccia qualcosa di più utile di quanto ha fatto fino ad adesso, ma significa provare a migliorare i provvedimenti che in Parlamento ci arrivano”.
Anche il Mattinale, la nota politica di Forza Italia alla Camera, bacchetta Fitto: “In questo momento, e finchè non sarà liberato Silvio Berlusconi da una catena ingiusta, è decisivo che chi ha responsabilità in FI sia lungimirante, e comprenda quale sia oggi la madre delle battaglie. Spostare il cannone e tirare colpi contro la linea impressa con chiarezza da Silvio Berlusconi (insieme lealtà ai Patti e opposizione) mettendo in dubbio la sostanza di queste scelte, è proprio sbagliato. Proprio Fitto fu il più determinato in quei mesi drammatici del 2013 a voler troncare i rapporti con Alfano e i suoi. Poichè a tutti noi era chiaro il punto: uccidere politicamente Berlusconi era un fatto di gravità inaudita. Uscire da quella situazione intollerabile per una democrazia era il compito decisivo della rinascente Forza Italia”.