Jp Morgan ammette: più di 80 milioni di conti correnti violati dagli hacker
Più di 80 milioni di conti correnti violati. E’ questo l’amaro bilancio dell’attacco hacker subito dalla società finanziaria JP Morgan lo scorso mese di giugno. Dopo le iniziali smentite, a cui hanno fatto seguito parziali ammissioni – con cifre sottostimate, attorno al milione di conti violati – è arrivata la conferma.
CIFRE ED IDENTIKIT – Sono ben 76 milioni i conti correnti individuali attaccati, cui peraltro se ne aggiungono altri 7 di piccole imprese. Oltre 80 milioni di conti, pari praticamente alle finanze di due famiglie americane su tre. Secondo gli investigatori, chiamati a fare luce sull’accaduto, l’attacco sarebbe stato sferrato “dall’Italia o dall’Europa Meridionale”, anche se al momento non vi è traccia concreta degli esecutori materiali.
VULNERABILITA’ – Secondo JP Morgan – i cui vertici giovedì hanno convocato una riunione d’urgenza per esaminare i potenziali danni della debacle nella sicurezza informatica – gli hacker non hanno rubato informazioni cruciali né dati relativi all’identità degli utenti. Tuttavia la falla resta, con ben 60 server compromessi e la sensazione di una estrema vulnerabilità al cybercrimine da parte delle istituzioni di Wall Street, anche dopo l’attacco del 2011 al sistema informatico del Nasdaq – l’indice dei principali titoli tecnologici della borsa americana – che comunque, fortunatamente, non riuscì ad aggredire il cuore del sistema delle contrattazioni.