Domenica 142 milioni di brasiliani saranno chiamati alle urne. Secondo i sondaggi Dilma Rousseff è in vantaggio: 40 per cento, stando ai numeri diffusi dalla società Datafolha. L’attuale presidente, candidata del Partito dei Lavoratori, ha guadagnato punti sulla rivale più ostica, Marina Silva, del Partito Socialista Brasiliano, scesa al 24 per cento. Aécio Neves, del Partito Socialdemocratico, è in recupero e si piazza al 21 per cento, tenendo così aperte le speranze di accedere al secondo turno.
Quasi certamente nessuno infatti supererà il 50 per cento dei voti, e questo condurrà il Brasile verso il ballottaggio in programma il 26 ottobre. A vedersela saranno probabilmente le due donne.
Dilma Rousseff è favorita anche nell’ipotetico secondo turno ma è presto per dare per spacciata la candidata del Partito Socialista Brasiliano. I voti di Aécio Neves, destinati a prendere soprattutto la strada che porta a Marina Silva, potrebbero pesare molto.
Marina Silva è entrata nella corsa per la presidenza in modo improvviso e dirompente. Il candidato del Partito Socialista Brasiliano era Eduardo Campos, morto in un incidente aereo a metà agosto. Marina Silva ha preso il suo posto e ha cambiato le carte in tavola, scalando i sondaggi. Rousseff ha dovuto anche inseguire, in certi momenti.
Photo by Marina Silva – CC BY 2.0
Le scelte dell’elettorato in Brasile potrebbero dividersi lungo una linea di confine che è il conto in banca. I poveri sosterranno Dilma Rousseff, considerata la continuatrice delle politiche dell’amatissimo ex presidente Lula ma anche la garanzia che i programmi di welfare a sostegno delle classi meno abbienti non verranno ritoccati al ribasso.
Marina Silva piace alle classi più abbienti, ha il tifo degli investitori internazionali e attira molti brasiliani insoddisfatti per la corruzione, l’economia che non riparte, il malgoverno.
Le tre settimane che condurranno il Brasile al probabile secondo turno serviranno a Marina Silva per tentare di colmare il distacco che la separa da Rousseff. “Marina Silva è stata incapace di rispondere alle critiche e dovrà reimpostare la sua campagna elettorale” ha dichiarato all’agenzia Bloomberg Andre Pereira Cesar, della compagnia di consulenza Prospectiva. Qualcosa del genere Marina Silva ha già cominciato a farlo: sostegno alle energie rinnovabili senza però chiudere al petrolio, ad esempio.
L’esito finale insomma non è scontato, anche perché a Marina Silva il carisma non manca. Secondo Augusto de Castro Neves, analista per un’altra società di consulenza, l’Eurasia Group, “se Dilma Rousseff dovesse commettere qualche errore, magari in un dibattito televisivo, Marina Silva potrebbe rifarsi sotto”.
Immagine in evidenza: photo by Photo by L.C. Nøttaasen – CC BY 2.0